Gas, chiusura dei rubinetti da Mosca: lo stop preoccupa, la situazione

La guerra tra Russia e Ucraina continua a portare decisioni molto pesanti. Questa volta, riguarda la chiusura dei rubinetti per il gas. Uno scenario allarmante e che sta preoccupante tutti. Ecco la situazione.

Gli ultimi mesi sono stati fortemente condizionati dal conflitto acceso nell’Europa dell’est. Un conflitto che sta avendo pesante ripercussioni anche sul nostro paese. Conseguenze che toccano l’argomento gas. Un argomento che ha vissuto una nuova chiusura di Gazprom del gasdotto Nord Stream 1.

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La situazione che riguarda il gas in Italia è instabile. Le decisioni politiche stanno cercando di correre ai ripari. Un nuovo problema, con la chiusura dei rubinetti, si è abbattuto sul nostro paese. Lo sto da parte di Gazprom dovrebbe esser già iniziato e durare fino al 3 settembre.

Lo scenario non è tra i più semplici. Qualche settimana fa si è parlato di un’idea di lockdown proprio per il gas. Uno scenario che è tra le possibilità vista l’emergenza legata a questo elemento. Uno scenario che potrebbe rafforzarsi con la recente chiusura dei rubinetti da parte della Russia. Vediamo insieme i dettagli.

Gas, chiusura di Gazprom: cosa potrebbe accadere?

La decisione di chiudere il gasdotto Nord Stream 1 è dovuta alla manutenzione. Almeno questa è la linea ufficiale segnalata dalla società russa. Dall’altra parte, però, tale decisione mette in difficoltà i Paesi europei. Anche perché tale gasdotto è il principale veicolo di trasporto del gas da Mosca al continente europeo. Una pressione che aumenta sempre di più non solo per la chiusura ma anche per i prezzi sempre più alti.

L’ultima decisione in questo senso risale allo scorso 19 agosto. Come ricordato dal Corriere della Sera, quella decisione innesco “la più violenta tempesta sul prezzo del metano“. Un aumento che mai si era verificato in Europa. Come detto, però, la motivazione è quella manutenzione che servirebbe ad un compressore del gasdotto. Mentre qualche mese fa ci fu uno stop di 10 giorni per la mancanza di una turbina.

Dopo questa chiusura, tutto dovrebbe procedere normalmente. Anche se ci sarà un massimo di 33 milioni di metri cubi al giorno. Questa quantità è molto bassa rispetto a quanto possa essere trasportato nel rubo. Questo, si pensi, arriva, come svelato dal Corriere, a 167 milioni di metri cubi ogni giorno.

Da come vediamo, lo scenario non è semplicissimo. Pare che il conflitto nel conflitto tra Russia e l’Europa continuerà ancora a lungo. A tal proposito, i prezzi del gas sono alle stelle e ci potrebbe essere una mazza in inverno. L’Europa ha lanciato l’allarme e vedremo come evolverà la situazione. Tutto fa pensare, però, che si vivrà un inverno davvero molto duro.

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