Aumenti bollette luce e gas, scatta il piano: termosifoni spenti a scuola?

È scattato ormai l’allarme per gli aumenti delle bollette di luce e gas, tanto che pare che ci sia pronto un piano per l’autunno e inverno. I termosifoni a scuola saranno spenti? Ecco qual è la manovra pensata.

I costi delle bollette dell’energia elettrica e del gas per ogni famiglia potrebbero aumentare a dismisura per quanto riguarda la stagione invernale. Soprattutto dopo l’allarme in cui il gas è stato al centro di una chiusura che ha registrato un massimo storico, visto che è costato 241 euro megawattora. Che cosa ne sarà nei prossimi mesi?

bollette luce gas
fonte foto: AdobeStock

Di fronte all’aumento delle bollette di luce e gas nei mesi scorsi, all’aumento dei costi della benzina, dei prezzi delle materie prime e al rapido calo del potere d’acquisto dei consumatori, le piccole imprese in tutto il paese stanno lottando per sbarcare il lunario. Ma le novità che ci sono non sono rassicuranti. Nei prossimi mesi le cose potrebbero rivelarsi anche più drastiche di quelle che sono adesso.

Sono già diversi giorni in cui c’è l’allarme dei prezzi del gas in inverno, visto che potrebbe esserci un rapido aumento. Ciò potrebbe spingere il governo italiano, che cambierà guida dal 25 settembre, a pensare ad un taglio dei consumi. Questo non solo interessa le aziende ed i privati, ma anche le scuole, tanto che è previsto un razionamento, come scattato dal piano dell’Unione Europea.

Bollette luce e gas, scatta il taglio: il piano per ridurre i costi

Si vocifera da tempo di un piano di emergenza per l’autunno e inverno sui rincari di gas. Oltre alla chiusura anticipata dei negozi e allo spegnimento delle luci nei monumenti, il piano potrebbe intaccare anche le scuole. Questo dovrebbe portare i dirigenti scolastici a prendere i provvedimenti e cercare di trovare una soluzione anti-crisi. Una delle mosse sarebbe quella dei riscaldamenti nelle classi.

Secondo quanto si vocifera, i riscaldamenti potrebbero essere spenti quando ritenuti non necessari. Dove la scelta potrebbe ricadere su impianti più moderni e cercare di sfruttare la luce del sole il più possibile. Si sta pensando anche di tenere aperta la struttura solamente tre giorni a settimana, sempre per ridurre i consumi, come viene sottolineato su Money.it.

A dare qualche consiglio su cosa potrebbe accadere è stato Mario Rusconi, il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma. Ha spiegato che una delle mosse da fare è mettere le luci al led nelle scuole e spegnere la luce nelle aule in cui non ci sono le lezioni. Tra i passi da fare è quello anche di abbassare le temperature dei riscaldamenti di uno o due gradi. In questo modo si potrebbero ridurre i costi del 30%.

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