Sempre più spesso si ha la concezione che sul Web si possa fare e dire tutto. Ma non è affatto così. Cosa succede in caso di commenti anonimi?
Nel corso del tempo, Internet e il web sono mutati. Sempre più persone si sono iscritte ai social, ai quotidiani e ad altri siti. Possiamo affermare che, con la tecnologia, si è avuto un cambiamento nella diffusione delle idee e della libertà di espressione. Tale contesto, però, garantisce molto spesso l’anonimato degli utenti. Una cosa non sempre positiva perché permette molti di andare oltre il limite. Ad esempio, recentemente, Paolo Bonolis è stato preso di mira da alcuni haters.
Tutti sappiamo come il web sia une terra di nessuno, non ci sono regole e può succedere davvero di tutto. La questione dei nickname è solo l’apice di un sottobosco che in pochi hanno approfondito. Ed è proprio sui nickname che, come segnalato dal sito laleggepertutti, la Corte Europea dei diritti dell’uomo si è espressa. Soprattutto sul fatto dei commenti anonimi. Cosa succede, dunque, in caso di commenti anonimi?
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Come detto in precedenza, tutto deve viaggiare in direzione di salvaguardia della libertà di espressione e di stampa. E, in questa ottica, rientrano i commenti sul web fatti da utenti che vogliono tenere segreta la propria identità. La libertà di espressione è sancita dall’articolo 10 della Convenzione e nel 21 nella Costituzione Italiana. Quindi, nella maggior parte dei casi, tale contesto va tutelato. Questo perché, come riporta laleggepertutti, l’anonimato permette la circolazioni di idee, opinioni e informazioni. Così, i giudici, non possono richiedere i dati dell’utente.
Dall’altra parte, però, la Corte Europea nell’interpretazione della liberta di espressione non ha parlato di diritto assoluto all’anonimato. Si può rivelare il nome che si cela dietro al profilo solo in base ad alcune situazioni. L’identificazione avviene quando si deve punire un reato o altre condotte di questo genere. In sintesi, per la divulgazione si deve tener conto dell’equilibrio tra i diritti e quello che c’è in gioco. Tutto in base ai criteri di Strasburgo.
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Insomma, è giusto quasi sempre tutelare l’anonimato di un utente. Ma non sempre questo vale. I commenti che si postano non devono danneggiare nessuno. Non ci deve essere una condotta negativa che vada contro la legge o contro altri utenti. Quindi, bisogna sempre fare attenzione a come e cosa si commenta.
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