Mal di testa e diritto all’assegno di invalidità: la situazione

Sono in molti a domandarsi se il mal di testa, in alcune forme e in base alla gravità, dia diritto all’assegno di invalidità: i dettagli

Mal di testa, e diritto all'assegno di validità: la situazione
Mal di testa (Fonte foto: AdobeStock)

Vi sono alcune condizioni invalidanti, a proposito di cefalee ed emicrania, in base alle forme e alla gravità e molti si chiedono se diano diritto ad un assegno di invalidità mensile: di cosa si tratta, dettagli e condizioni.

Come si legge su trading.it, con la legge 81 del 14 luglio 2020, e il suo ingresso in vigore nel 12 agosto del 2020, la cefalea cronica è stata considerata quale patologia invalidante. A tal proposito, si legge, che viene riconosciuta come malattia sociale se lo specialista del campo l’ha accertata mediante diagnosi da almeno un anno nel paziente.

Lo stesso specialista deve occuparsi anche di accettarne l’effetto invalidante.

Ma quali sono le forme che vengono ritenute invalidanti, quali cefalee sono considerate come malattia sociale?

In merito, si legge su trading.it, sono le seguenti: emicrania continua; emicrania cronica e ad alta frequenza; cefalea a grappolo cronica; cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con lacrimazione a arrossamento oculare; emicrania parossistica cronica.

Cefalea, emicrania e assegno mensile: i dettagli

L’argomento inerente a quello che viene definito comunemente mal di testa, è sempre delicato e richiede molta attenzione: chi soffre infatti di cefalea in modo periodico è a conoscenza può risultare una componente gravosa nella vita di tutti i giorni e sul proprio benessere, fino ad inficiare l’attività lavorativa.

A seconda dei casi, infatti, le emicranie e le cefalee possono rappresentare in gravità e forme diverse un vero e proprio problema per la vita delle persone, tuttavia il riconoscimento della percentuale di invalidità non è cosa facile.

L’ordinamento italiano, si legge su Laleggepertutti.it, riconosce l’invalidità civile a chi sia affetto da patologie tali che possono compromettere la sua capacità lavorativa in età da lavoro, ovvero tra i 18 i 65 anni.

Su Laleggepertutti, si legge che non basta essere considerati invalidi per ottenere l’assegno di invalidità. Tale situazione si realizza solo a chi viene riconosciuto invalido per, almeno, il 74%. Vi sono diversi gradi di invalidità relativi alla riduzione della capacità lavorativa.

Solo dal 74% in poi, si legge, si ha diritto all’assegno mensile di invalidità. La commissione che si occupa di valutare l’invalidità civile si basa sulle patologie considerate invalidanti che sono comprese in una determinata tabella approvata seconda legge.

Come riportato da laleggepertutti, nessuno tipo di cefalea pare essere presente nella tabella ed è dunque difficile ottenere l’invalidità per cefalea dopo la domanda fatta.

Tuttavia, la cefalea può essere sintomo di una patologia diversa, e quindi potrebbe essere considerata dalla commissione medica. Alcune regioni si sono occupate dei nuovi parametri di valutazione anche per la cefalea con provvedimenti tesi ad integrare le tabelle.

LEGGI ANCHE >>> Pensione e salute, patologie riconosciute dall’Inps: l’assegno mensile

In conclusione, si legge, che la cefalea può dare diritto all’assegno di invalidità solo se conseguenza di altra patologia, riconosciuta come grava dalle tabelle, o se associata ad altre patologie.

È opportuno in questi, come in altri casi, informarsi e raccogliere informazioni presso gli esperti del campo, al fine di avere maggiore chiarezza in base alla propria situazione.

Impostazioni privacy