Caffè, quanti al giorno: la risposta arriva da chi meno te lo aspetti

Quanti caffè si possono bere in un giorno? La risposta dipende da alcuni fattori, ma ecco di che si tratta in particolare

Caffè, quanti al giorno: gli effetti diversi per questi fattori
Caffè (fonte foto: Adobe Stock)

È una bevanda diffusissima in Italia, bevuta da tantissimi italiani, nonché uno stimolante del sistema nervoso: ma quanto caffè si può bere al giorno? I fattori che determinerebbero tale quesito, ecco di che cosa si tratta.

Una bevanda gustosa, una vera e propria tradizione per gli italiani, che viene accompagnato spesso da una domanda, ovvero da quale sia il limite giornaliero al riguardo.

Come viene riportato da Repubblica, a pronunciarsi sull’argomento è Francesco Visioli, farmacologo e nutrizionista, che spiega: “Il caffè è un esempio perfetto di nutrigenetica, cioè di quella scienza che spiega perché ognuno di noi reagisce diversamente ai cibi”.

Le reazioni al caffè, si legge su La Repubblica, possono essere diverse da persona a persona, poiché il quantitativo di energia, l’incidenza sul sonno e altri effetti dipenderebbero dal metabolismo, determinato dalla genetica e dalle abitudini personali.

Caffè, i fattori che determinano quanto berne al giorno

Il caffè è, come detto, uno stimolante del sistema nervoso, i cui effetti finiscono per accrescere attenzione e concentrazione, ma anche per allontanare la sonnolenza, come noto.

Tuttavia, come si legge su la Repubblica, gli effetti variano e non sono i medesimi per tutti, non a caso ciascuna persona al riguardo, ha una propria abitudine. Basti pensare a coloro che non lo bevono dopo cena, non volendo rischiare di non dormire, ma anche a chi dopo averlo bevuto, sembra non sentire alcun effetto.

Ovviamente il tutto dipende anche dalla quantità di caffeina contenuta, 60 – 80 mg per una tazzina di moka in media ad esempio, 100 mg e più circa per un americano.

Su La Repubblica, ci si focalizza sulle persone che lo bevono, in relazione alla caffeina, specificando che vi sono due categorie, ovvero i metabolizzatori lenti e veloci.

Si leggono infatti le parole della specialista in scienza dell’alimentazione dell’Irccs Istituto Auxologico Italiano di Milano, Raffaella Cancello,: “la reazione è variabile: se sono un metabolizzatore veloce dopo un’ora e mezza potrei non sentirne più l’effetto; se sono lento, un caffè mi può mantenere attivo anche per cinque-sei ore”.

Gli effetti del caffè arrivano dopo mezz’ora o 40 minuti circa, mentre il tempo che di ci l’organismo ha bisogno per metabolizzarlo è di circa 3, 4 ore. Ma come detto, la reazione dipende dai suddetti fattori.

Vi è anche l’incidenza delle abitudini personali e delle varianti genetiche; si pensi che per chi fuma, la velocità della metabolizzazione sarebbe incrementato del 30-50%, si legge. L’effetto sarebbe dovuto alla nicotina che influenzerebbe sull’assunzione di caffeina, portando quindi il fumatore ad assumerne di più.

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Caffè, la quantità massima al giorno raccomandata

Quanti caffè bere al giorno allora? Come si legge su Repubblica, la quantità massima raccomandata di caffeina sarebbe pari a circa “400 mg al giorno“, mentre gli ipertesi dovrebbero assumerne in quantità inferiori e in ogni caso consultarsi con il medico, spiega l’esperta.

Vi sono farmaci, come quelli che vengono presi per patologie cardiovascolari ad esempio, che possono avere una interazione con la caffeina, per citare solo un caso.

Questo, in sintesi quanto raccolto e segnalato da Repubblica nel suddetto articolo in questione.

Diversi sono dunque i fattori che hanno a che fare con il caffè. È bene ribadire e sottolineare il consiglio che è quello anzitutto e in via prioritaria di rivolgersi agli esperti del settore e confrontarsi con il medico, potendo così ottenere maggiori informazioni ed approfondimenti tanto in generale sulla questione quanto nello specifico della propria condizione.

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