Tokyo 2020, la rivincita di Lucilla Boari: nel 2016 venne insultata

Lucilla Boari ha vinto il bronzo a Tokyo 2020 ma nel 2016, a Rio, fece parte di un trio che non vinse. Ora è arrivata la rivincita anche su un titolo di un giornale che fece scalpore.

Il grande risultato a Tokyo raggiunto da Lucilla Boari nel tiro con l’arco ha fatto gioire tantissimi italiani. Anche perché è una medaglia storica arrivata con tanto lavoro e sacrificio. L’atleta è riuscita ad arrivare in semifinale contro la russa Elena Osipova che l’ha battuta.

Nella finale per il terzo posto si è fatta valere. Ha battuto l’americana Brown con un netto 7-1. Per arrivare a medaglia ha dovuto battere anche un’altra azzurra Chiara Rebagliati. Il momento di svolta si è avuto agli ottavi dove ha battuto la bielorussa Hanna Marusava al tiro supplementare con un 6-5.

Una grande soddisfazione e soprattutto rivincita per quanto successe a Rio. Nel 2016, il trio azzurro che era composto da lei, Claudia Mandia e Guendalina Sartori perse in semifinale contro la Russia e poi nella finale per il terzo posto contro Tapei. Non solo la cocente delusione sportiva ma il risveglio fu ancora peggiore grazie ad un titolo di un noto giornale che causò tantissime polemiche.

Tokyo 2020: la rivincita di Lucilla Boari su un noto giornale

La spedizione a Rio finì ad un passo dal sogno per il trio azzurro. Non riuscirono a superare la Russia in semifinale e persero con un risultato di 5-3. Un noto giornale, però, decise di annunciare la sconfitta con un titolo che potremmo definire di pessimo gusto. Il titolo fu: “Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico“.

Questo fece scoppiare delle polemiche social molto profonde, soprattutto su Twitter. Ma all’epoca, le azzurre coinvolte non vollero commentare. Ora, invece, le cose sono andate diversamente ed è arrivata la prima storica medaglia in questa disciplina per la Nazionale azzurra.

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All’epoca, le ragazze non risposerò all’evidente provocazione. Oggi, probabilmente, la medaglia conquistata dalla Boari è anche per il giornalista che fece quel titolo. Una dimostrazione avvenuta coi fatti, la medaglia conquistata resterà per sempre nella storia.