Christian De Sica, figlio d’arte dell’illustre regista neorealista, non ha sempre avuto una vita agiata. I momenti difficili non sono mancati.
Christian De Sica, totem indiscusso della comicità italiana, si racconterà a Da noi…a ruota libera, in onda questo pomeriggio su Rai da Francesca Fialdini. L’appuntamento televisivo sarà occasione per ripercorrere la sua vita privata, a cominciare da più prossimi affetti familiari.
In particolare, il rapporto con il padre è stato segnato da una certa incomprensione, dettata da contingenze materiali successive alla sua morte. Seppure l’affetto tra il regista neorealista di fama internazionale Vittorio De Sica e suo figlio non sia mai mancato, Christian non ha mai cessato di biasimarlo. Per questo motivo.
«Papà mi lasciò alla fame, ma poi i cinepanettoni mi hanno dato da mangiare». Con queste parole Christian aveva raccontato al Fatto Quotidiano la parabola del suo percorso professionale. Una vita da punk, si potrebbe dire, segnata da ristrettezze economiche che non tutti conoscono.
Papà Vittorio, scomparso nel 1974 quando Christian era poco più che ventenne, aveva lasciato la sua famiglia in miseria, soffocata dai debiti. A complicare ulteriormente le cose, la fuga da casa, con la giovane fidanzata Silvia, sorella di Carlo Verdone. Una relazione, quella tra De Sica e la ragazza di ben sette anni più giovane, avversata inappellabilmente e con tutta la veemenza possibile dal padre di lei.
A proposito di genitori. Altro che figlio di papà.
«Mio padre? Leggenda un corno! Io e Silvia mia moglie abbiamo proprio sentito i crampi allo stomaco», si era lasciato scappare l’attore. Dalle dettagliate dichiarazioni, si evince che la coppia saltava molto spesso i pasti ed era costretta ad arrangiarsi come poteva. A volte, si digiunava per giorni interi. Per Christian, che aveva vissuto parte della sua vita in condizioni agiate e scandita da ritmi rilassati e convivialità, si trattava di un cambiamento copernicano.
La fame e la vita scapestrata dureranno fino a quando De Sica Junior si sarebbe reinventato. Nel 1984, con il successo strabiliante al botteghino di Vacanze di Natale, primo di una lunga serie, le cose cambieranno per sempre.
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Con i cinepanettoni, finalmente, la “Dolce Vita” (per dirla con le parole di un altro eccezionaleregista italiano) è potuta ricominciare.
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