Caso Grillo: uno degli avvocati prende una decisione inaspettata

Il caso Grillo è in continua evoluzione. A seguito di una dichiarazione di un indagato, l’avvocato Costa ha preso una decisione inattesa.

Ciro Grillo (Non è l'Arena)
Ciro Grillo (Non è l’Arena)

Ormai il caso Ciro Grillo è salito alla ribalta della cronaca. Le accuse rivolte, a lui e ai suoi amici, sono state molto forti. I ragazzi sono stati accusati di violenza sessuale nella villa in Costa Smeralda del padre, Beppe Grillo. Lo stesso che, attraverso un video, non ha fatto altro che mettere un carico pesante ad una situazione già di per sé pesantissima.

Nel corso della trasmissione di La7, Non è l’Arena, condotta da Massimo Giletti. Uno dei ragazzi indagati, Vittorio Lauria, ha lasciato delle dichiarazioni che hanno fatto prendere una decisione rara per uno degli avvocati del gruppo di ragazzi accusato.

L’indagato si è lasciato andare troppo per la posizione in cui è attualmente. Oltre a criticare il video fatto dal padre, ha raccontato probabilmente un po’ troppo. La ragazza, secondo Lauria, avrebbe fatto tutto di sua spontanea volontà, compresi i successivi rapporti. Senza costrizione alcuna.

La decisione importante dell’avvocato di Grillo

L‘avvocato Paolo Costa, difensore di Vittorio Lauria che è uno dei ragazzi indagati ha preso una decisione davvero inattesa. Questa è stata presa a seguito dell’intervista rilasciata dal ragazzo lo scorso 25 aprile. Raramente capitano situazioni del genere, ma quando accadono fanno sempre tanto rumore. La decisione è maturata a seguito di diverse vedute tra l’avvocato e il suo assistito.

L’avvocato Paolo Costa, tiene a precisare che in situazioni come quelle. Cioè con un processo in essere e con una accusa del genere si dovrebbe avere tutt’altra atteggiamento extra-processuale. Una non comunione d’intenti che ha fatto sì che l’avvocato rimettesse il mandato.

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A questo si aggiungo nuovi recenti dettagli. La Procura della Repubblica di Tempio Pausania ha divulgato altri dettagli che parlano di schiaffi sulla schiena e sulle natiche provocate dai ragazzi. Con questi ulteriori dettagli, la Procura ha deciso di allungare di un altro mese per fare le giuste considerazione sul quadro indiziario. Una volta decorso il termine dovrà essere deposto in cancelleria un nuovo avviso di fine indagini preliminari.

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