Perché abbiamo paura? Ecco 5 grandi film horror per mettersi alla prova

Il fascino discreto della paura non conosce crisi. Perché ne siamo sia attratti che repulsi? Ecco 5 grandi film horror che lo spiegano.

Paura - The Shining (Google Immagini)
Paura – The Shining (Google Immagini)

Chi si intende minimamente di Cinema sa bene quanto gli incassi al botteghino delle pellicole che si richiamano all’horror non abbiano mai conosciuto crisi negli ultimi decenni. Come i film, anche i videogiochi, la letteratura e le serie Tv a tematica horror.

Per quale ragione una fetta così consistente del pubblico dei consumi culturali desidera vivere una sensazione come la paura? Perché ne siamo fatalmente attratti, e perché invece qualcuno ne prova repulsione?

La spiegazione sta nei meccanismi insiti al funzionamento del nostro cervello. É tutta una questione di ormoni. I benefici sono sorprendenti.

Innanzitutto, rafforzare la propria autostima e i propri legami sociali: il rilascio dell’ossitocina che avviene durante l’esperienza di situazioni spaventose, porta alla solidarietà con chi vi compartecipa e all’impressione positiva di sé stessi presso gli altri.

Ma avere paura rilascia anche dopamine, secondo accreditati studi. La dopamina, è un neurotrasmettitore che di solito viene rilasciato come ricompensa in situazioni di piacere. Ma è emerso che anche situazioni estreme e paurose ne comportino un rilascio.

Secondo l’esperto David Zald, le persone con un minor numero di autorecettori che rilasciano dopamine sono più inclini ad apprezzare esperienze adrenaliniche collegate alla paura. Una ricerca dell’Università di Bonn, le variazioni nel rilascio di dopamina sarebbero riconducibili a fattori genetici.

Molto influenti, naturalmente, anche i fattori socio-ambientali.

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Cinque film per mettere alla prova la vostra paura

Paura - The Thing (Google Immagini)
Paura – The Thing (Google Immagini)

Che sia più o meno alta la predisposizione a produrre dopamine e ossitocina, questi capolavori del cinema metteranno alla provo il vostro livello di resistenza alla paura. A partire da queste opere d’arte, non è difficile spiegarsi quanto il fascino e la repulsione per questa sensazione si controbilancino.

  1. L’Esorcista di William Friedkin ha probabilmente iniziato il pubblico di massa al fascino dell’horror sul grande schermo. Le suggestioni, il ritmo magistrale e le innovative tecniche di regia ne fanno un capolavoro del genere che va assolutamente recuperato anche oggi. Anche per capire da dove tutto è iniziato.
  2. Dawn of the Dead di George A. Romero è la pellicola di culto per gli appassionati di non-morti, nonché la più riuscita rappresentazione degli zombie mai vista in sala. Il film colpisce soprattutto per il violento gore e la sensazione opprimente di essere continuamente circondati da minacce putrescenti implacabili. Gli effetti speciali e l’azione sono validissimi tutt’ora, quarant’anni dopo.
  3. The Shining, dal genio di Stephen King e con la regia magistrale di Stanley Kubrick, è un horror unico nel suo genere, che fa delle atmosfere lugubri e del senso di isolamento e confinamento che scaturisce nella follia il suo punto di forza, assieme alle prestazioni attoriali  indimenticabili di Jack Nicholson e Shelley Duvall.
  4. The Thing di John Carpenter mette in scena un orrore muta-forma visivamente indescrivibile, letteralmente. La paranoia e il sospetto per chiunque o qualunque cosa ci circondi sono la cifra inarrivabile di questo cult della fantascienza.
  5. Hereditary di Ari Aster, si avvale di una cornice quantomeno classica per mettere in piedi la sceneggiatura di un sensazionale, elegante e straziante horror psicologico. La sensazione di terrore che insinua nello spettatore è sottile ma spaventosamente efficace, capace di permanere a lungo anche nelle menti dei più coraggiosi.
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