Dad, studentessa umiliata in Veneto: ecco cosa è successo

Una studentessa di 15 anni è stata costretta a bendarsi per sostenere un’interrogazione in Dad. Unanime la condanna del mondo scolastico.

Dad - ragazza bendata (Google immagini)
Dad – ragazza bendata (Google immagini)

La Scuola, come è noto, tiene ancora la maggior parte delle lezioni in Dad (didattica a distanza) su quasi tutto il territorio nazionale. Le conseguenze di questo sforzo prolungato si fanno sentire psicologicamente su studenti e docenti.

É forse a causa di queste reciproche difficoltà che un liceo veneto è finito involontariamente al centro dello scandalo in questione.

I fatti: una ragazza del secondo anno è stata chiamata a sostenere una prova orale di tedesco, dimostrando un’ottima preparazione. La prestazione brillante della studentessa ha tuttavia animato i sospetti della docente, che le ha intimato di bendarsi per proseguire l’esposizione.

La notizia dell’evidente e inaccettabile sopruso ha preso a circolare prima sulle chat di studenti e genitori, per poi arrivare alla stampa con tutto il suo fragore.

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Dad ancora tra le polemiche

La vicenda è salita alla ribalta delle cronache politiche nazionali e regionali. La condanna del comportamento della docente è stato unanime, e si è rivolto alla Dad tout-court.

Si sono espressi al riguardo i sottosegretari all’Istruzione Floridia e Sasso, rispettivamente in quota M5S e Lega. Ma anche Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, ha espresso solidarietà alla ragazza. L’ufficio scolastico del Veneto ha aperto formalmente un procedimento per accertare l’accaduto.

La direttrice scolastica Carmela Palumbo, sentiti il dirigente, gli studenti e i docenti coinvolti ha però anche invitato alla comprensione. «Un eccesso di zelo che ha portato a un comportamento discutibile, scaturito dalla difficoltà a gestire in Dad la situazione delle verifiche», ha dichiarato all’ANSA.

Ha però chiosato: «se i fatti saranno provati prenderemo provvedimenti. Si tratterebbe di metodi lesivi della dignità».

Anche l’opinione dei diretti interessati non si è fatta attendere. La rete degli studenti ha definito quanto accaduto una vicenda vergognosa, emblematica di tutte le storture della didattica a distanza.

Ormai con altrettanta unanimità, sia il mondo politico che scolastico auspicano un sospirato e prossimo ritorno alla didattica in presenza.

 

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