Lucio Dalla: “4 marzo 1943” trasmesso da tutte le radio per omaggiare l’artista

Oggi, 4 marzo 2021, tutte le radio italiane, alle 12:15 trasmetteranno il brano “4 marzo 1943” di Lucio Dalla per omaggiarlo il giorno del suo compleanno

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Questa sera, 4 marzo, come tutti già sappiamo, durante la terza serata del Festival di Sanremo ci sarà la serata delle cover e dei duetti. Sarà proprio Ermal Meta a cantare, insieme alla Napoli Mandolin Orchestra, una canzone famosissima di Lucio Dalla, Caruso.

Lucio Dalla è stato forse il più grande sperimentatore della musica italiana. E’ stato un musicista completo, sempre molto avanti rispetto alla concorrenza. Nacque jazzista e morì come un cantante che alla fine della sua carriera può permettersi di fare tutto, imponendosi in ogni ambito dell’arte musicale e non solo. Scopriamo insieme qualcosa in più sulla sua incredibile vita e sul suo percorso artistico.

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Lucio Dalla, chi è stato? Biografia

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  • Nome e cognome: Lucio Dalla;
  • Data di nascita: 4 marzo 1943;
  • Data di morte: 1 marzo 2012;
  • Età che avrebbe oggi: 78 anni;
  • Altezza: 165 cm;
  • Peso: non disponibile
  • Instagram: non disponibile.

Lucio Dalla è nato a Bologna il 4 marzo del 1943. Da bambino ha vissuto in Emilia precisamente nella sua città. Sicuramente il momento più difficile fu quello della morte del padre nel 1950 anche se era molto piccolo. La madre decise così di mandarlo a Treviso per studiare nel Collegio Vescovile Pio X. Ancora piccolo inizia a imparare la musica suonando la fisarmonica.

Da adolescente tornò a Bologna dove imparò ad amare la musica Jazz. Il primo clarinetto glielo regalarono a dieci anni e l’uomo imparò a suonarlo in maniera autodidatta.

Lucio Dalla, l’esordio nel mondo del jazz

Lucio Dalla aveva un grande talento e questo si capì anche quando era ancora molto giovane. Gli inizi arrivano in una band di Jazz in Emilia Romagna. Così conosce Chet Baker un noto trombettista con il quale si esibirà.

Si trasferisce poi a Roma per migliorare la sua tecnica e diventa leader dei Flippers. A quel punto dimostra la sua grande capacità di cantare e un’estensione vocale che non è di certo da tutti.

Lucio Dalla, il lancio degli ortaggi e la carriera al Festival di Sanremo

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Fu Gino Paoli a convincere Lucio Dalla ad abbandonare il gruppo di cui era frontman per iniziare una carriera da sola. Aveva 21 anni Lucio e incise così il suo primo album. L’esordio arriva a Cantagiro. Lì però le cose non vanno come ci si aspettava arriva addirittura il lancio di frutta sul palco. Nonostante questo nel 1999 arriva il primo album e l’artista va a Sanremo con “Paff…Bum!”.

Tornò sul palco dell’Ariston anche l’anno successivo con Bisogna saper perdere.

Nel 1972 tornò nuovamente a Sanremo, con una canzone che conquisto tutti e divenne per lui un vero e proprio leitmotiv, parliamo di Piazza Grande. La canzone poteva dire di avere un testo scritto da Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi oltre alla musica composta da Dalla insieme a Ron.

Lucio Dalla, “4 marzo 1943” trasmesso da tutte le radio come omaggio 

Fece ritorno nella kermesse nel 1971, con un brano destinato a entrare nella leggenda: 4/3/1943. Arrivò al terzo posto.

E’ una delle canzoni più belle e famose di Lucio Dalla: essa ha la struttura di una ballata popolare. Scritta assieme a Paola Pallottino, in origine doveva chiamarsi “Gesubambino”, ma per poter partecipare al Festival di Sanremo fu censurata e prese come titolo la data di nascita di Lucio.

Il testo della canzone in realtà non è autobiografico, parla della storia di una ragazza-madre ed ha subito diverse modifiche. Il significato di “4 marzo 1943” è stata la stessa Pallottino a spiegarlo in un’intervista: “Gesubambino voleva essere un mio ideale risarcimento a Lucio per essere stato orfano dall’età di 7 anni. Doveva essere una canzone sull’assenza del padre, ma poi è diventata una canzone sull’assenza della madre.”

Lucio Dalla cantò questo brano per la prima volta dal vivo nel dicembre del 1970 al teatro Duse di Bologna. Piacque così tanto che i discografici della Rca decisero di portarla a Sanremo. Fu il suo primo grande successo, ma Lucio ne rimase anche un po’ prigioniero.

Oggi, 4 marzo, in onore del compleanno di uno degli artisti più conosciuti e amati in Italia, alle ore 12:15 tutte le radio trasmetteranno “4 marzo 1943” per omaggiarlo.

Lucio Dalla, il divorzio artistico con Roversi

Nel 1973 Dalla iniziò la sua carriera con il poeta bolognese Roberto Roversi, che sarà l’autore dei testi dei tre dischi più importanti per la sua carriera. Il primo fu Il giorno aveva cinque teste, album sperimentale e dal significato molto complesso; il secondo, il più semplice, ma comunque non banale Anidride solforosa, del 1975; infine, Il futuro dell’automobile e altre storie dell’anno successivo.

In seguito al divorzio artistico con Roversi, Lucio si ritirò nel 1977 nella sua casa delle Tremiti per dar vita a un album tutto suo. Nacque così Come è profondo il mare. Il successo fu straordinario e decretò l’inizio di una nuova vita artistica per Lucio Dalla.

Lucio Dalla, il successo dedicato ad Enrico Caruso

Caruso è un brano molto importante per la carriera di Lucio Dalla in quanto lo ha portato ad un successo esorbitante, ed infatti, ancora oggi è la canzone più conosciuta della sua carriera artistica. Il brano è stato inciso nel 1986 e fu presentata la prima volta alla Rassegna San Martino Arte di San Martino Valle Caudina.

Caruso è tratta dall’album live DallAmeriCaruso e ha raggiunto la seconda posizione in classifica per due settimane. In un’intervista, fu proprio Lucio Dalla a rivelare com’è nato il brano a quale fosse il suo significato. In seguito a un guasto alla propria imbarcazione, il cantautore si trovò costretto a soggiornare in un albergo a Sorrento, proprio nella stanza che anni prima aveva ospitato il tenore Enrico Caruso, poco prima della morte. Qui i proprietari dell’albergo gli raccontarono degli ultimi giorni della vita del tenore e della sua passione per una giovane a cui dava lezioni di canto. Da quei racconti Lucio Dalla trasse ispirazione per scrivere il brano.

La collaborazione con Morandi e la voglia di sperimentare nuovi generi

La carriera di Dalla proseguì sulla cresta dell’onda. Sul finire degli anni Ottanta collaborò con l’amico Gianni Morandi, mentre nel decennio successivo si cimentò nel genere pop. Uno dei brani esempio del cambio di stile è assolutamente Attenti al lupo.

Negli anni Duemila, dopo essersi avvicinato al mondo della lirica e della musica classica, nel suo incrdeibile desiderio di sperimentazione, tornò sul palco dell’Ariston, accompagnando Pierdavide Carone nel 2012 con il brano Nanì.

Lucio Dalla, la morte improvvisa

D’improvviso, il 1 marzo 2012 Lucio Dalla morì per un infarto, a tre giorni dal proprio 69esimo compleanno, mentre risiedeva in un albergo a Montreux, in Svizzera.

Il 3 marzo venne allestita la camera ardente nel cortile d’onore del municipio di Bologna, il funerale venne celebrato il 4 marzo, giorno del suo compleanno, nella basilica di San Petronio, davanti a 50mila persone. Le sue spoglie vennero sepolte nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. A ottobre la sua salma venne cremata e posta in una nuova zona del cimitero.

Lucio Dalla, la verità sulla sua vita privata

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Lucio Dalla era gay, ma non fece mai coming out. La sua omosessualità venne confermata solo dopo la sua morte, scatenando non poche polemiche da parte di chi avrebbe voluto maggior chiarezza nella sua vita. Il suo unico accenno alla sua sessualità Lucio lo fece in un’intervista del 1979, in cui affermò di non appartenere ad alcuna sfera sessuale, probabilmente per lasciare la sua vita privata all’oscuro dai riflettori.

Si vocifera, ancora oggi, che il suo amante sia stato proprio il suo grande amico Ron, con il quale scriveva e componeva canzoni. Pare che Ron sarebbe stato legato in modo molto profondo ed affettivo a Lucio Dalla per ben 20 anni.

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