Lo strangola perché malato, poi decide di uccidersi: era suo figlio piccolo

Un omicidio-suicidio, con una lettera lasciata per spiegare le ragioni da ricollegare al folle ed estremo gesto.

Auto carabinieri
Auto Carabinieri (Facebook)

Una fine macabra, portata da una disperazione interna probabilmente mai ascoltata, ma comunque che non giustifica e non scusa il folle gesto.

Da Castello di Godego, in provincia di Treviso, un padre, Egidio Battaglia, ha strangolato a morte il figlioletto Massimiliano, per poi uccidersi tagliandosi la gola.

Il tutto nella loro abitazione, dove l’uomo ed il bambino, vivevano con la moglie e madre, una donna di origine romena, la quale appena appresa la notizia ha accusato un malore.

Il folle gesto dell’uomo è stato documentato con alcune pagine lasciate per dare una motivazione alla sua ultima decisione.

Lo strangola perché malato, poi decide di uccidersi: era suo figlio piccolo

Secondo gli inquirenti la motivazione non sarebbe da ricondurre ad una condizione economica instabile: l’uomo infatti lavorava in un’azienda di macchine impastatrici, mentre la donna per una cooperativa che collabora con gli ospedali.

Il gesto dunque sarebbe tutto da ricollegare ad una grave malattia del figlio, per cui i medici non avevano dato speranza di guarigione.

La macabra scoperta è stata fatta dal padre dell’uomo, Fortunato Battaglia, il quale attendeva i due per il pranzo. Non vedendoli, si è diretto alla casa dell’uomo insieme al fratello di Egidio, Simone.

Non avendo risposta alle chiamate, i due hanno deciso di avvertire le forze dell’ordine, i quali appena sfondata la porta si sono ritrovati davanti il tragico spettacolo dei due corpi senza vita.

L’uomo ha commesso il folle gesto in totale solitudine, dato che la moglie era uscita a fare delle commissioni, un folle gesto che sa di disperazione, come tutto ciò che coinvolge creature innocenti.

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