Femminicidio a Genova, parla il killer: “L’ho colpita, poi volevo uccidermi!”

Renato Scapusi, l’assassino di Clara Ceccarelli ha confessato l’omicidio: “Non voleva tornare con me e l’ho colpita.”

“Non voleva tornare con me, cosi l’ho colpita!”. Queste le parole di Renato Scapusi, assassino di Clara Ceccarelli: l’uomo arriva al negozio della vittima, le infligge trenta coltellate, inveendo sul corpo con una brutalità spropositata.

Successivamente come ha delineato alle autorità, aveva deciso di farla finita: “Dopo ho vagato per la città fino al Galliera. Volevo uccidermi”

Si è infatti allontanato dal luogo del delitto cercando il suicidio, lanciandosi dalle Mura Cappuccine: qui però verrà raggiunto dalle forze dell’ordine, i quali intanto avevano trovato il corpo di Clara e avevano già intravisto l’uomo come colpevole.

Un solo richiamo dal basso delle mura, chiedendo per nome e cognome se fosse lui l’uomo che cercavano. L’uomo si blocca, risponde affermativamente, scende dalle mura.

Femminicidio a Genova, parla il killer: “L’ho colpita, poi volevo uccidermi!”

La vita di Clara con quell’uomo stava diventando impossibile, decise cosi di lasciarlo e di andare a vivere in un appartamento con il figlio ed il padre anziano.

Lui non ci sta, la tampina costantemente sia a casa che nell’orario lavorativo della sua attività, fino al gesto conclusivo, le coltellate che le portano via la vita in un soffio.

L’arma del delitto non verrà ritrovata dai carabinieri, ma lui verrà successivamente rintracciato mentre tenta di suicidarsi, bloccato e arrestato.

Ora al giudice la decisione se assegnare all’omicida anche la premeditazione dell’atto.

La città è in lutto, in tanti conoscevano Clara e la rimpiangono come persona gentile e buona. Una richiesta di attenzione alle donne in pericolo viene fatta, per evitare che le donne vessate come Clara finiscano nelle mani di uomini senza scrupoli e senza nessun amore.

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