Crisanti insiste sul lockdown nazionale e sul seguire l’esempio di altre nazioni

Intervenuto sulla questione ancora il virologo insiste sulla necessità di effettuare per un periodo un lockdown nazionale.

Crisanti
Crisanti Sardegna (Facebook)

La strategia del virologo Crisanti è molto semplice: circoscrivere tutti i possibili contatti che potrebbero portare ad un a aumento dei contagi.

Questa sarebbe la soluzione ideale a detta sua: “Con questo tipo di virus avremmo dovuto, e forse siamo ancora in tempo, cambiare strategia e andare verso una strategia che ha l’obiettivo di ridurre al minimo i contatti”.

Ad un anno esatto dalla scoperta del Paziente 1 di Codogno, Crisanti ricorda gli errori che sono stati commessi, in particolare sottovalutando l’emergenza che sarebbe arrivata poco dopo.

Lo sguardo è sempre al passato, con un contenimento del virus che sarebbe possibile solo con un lockdown generale per un periodo di tempo.

Crisanti insiste sul lockdown nazionale e sul seguire l’esempio di altre nazioni

L’esempio più nitido da seguire secondo il virologo è quello dell’Australia, che è entrata in difficoltà dopo di noi, ma che neanche due settimane fa ha visto i contagi giornalieri a solamente 5 persone, avendone messe in lockdown circa 1 milione.

Crisanti contrasta anche il sistema dei colori e delle zone, che secondo lui non sarebbe appropriato per la ripresa nazionale:

“Per quanto riguarda il sistema delle zone gialle e rosse, non è ottimale. Non dico che non funzioni ma non è ottimale perché purtroppo ha il difetto di non essere tempestivo. Cioè si basa su parametri che sono abbastanza complessi da reperire, di fatto uno dei dati base è quello dell’Rt ma per calcolarlo ci si basa su dati della settimana precedente”.

È d’accordo inoltre con il pensiero del collega Ricciardi, il quale aveva anch’egli espresso la sua preoccupazione per l’aumento dei contagi e delle terapie intensive in molte regioni d’Italia e valutato l’ipotesi di un nuovo lockdown totale da attuare al più presto.

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