Cinque anni di incapacità diplomatica, Italia correa: nel ricordo di Regeni

Cinque anni fa la scomparsa di Giulio Regeni, una delle pagine più tristi della nostra storia repubblicana. 

Forse uno dei più grandi disastri della politica di questi anni è stato quello di non avere rispetto della storia italiana. Degli Italiani. E di quello che era doveroso fare: perché avere giustizia su questioni come la morte di Giulio Regeni è dovere di uno stato.

Verità per Giulio Regeni non è più solo uno slogan. Deve diventare anche una battaglia europea. “Perché Giulio era un cittadino europeo”, scrive l’associazione civica EuropaNow! che, a cinque anni dal rapimento al Cairo del ricercatore italiano, lancia una campagna di solidarietà. “È nostro dovere chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni. Tocca a tutte le cittadine e a tutti i cittadini europei mobilitarsi per esigere che i nostri rappresentanti a livello nazionale e a livello Ue facciano pressione sul Cairo. Più cercheranno di insabbiare il caso, più saremo chiamati a portarlo alla luce. Lo dobbiamo a lui e alla sua famiglia, lo dobbiamo a tutte le vittime della dittatura egiziana che, quando sopravvivono, ripetono come un mantra ‘kulluna Giulio Regeni‘, siamo tutti Giulio Regeni”.

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Regeni: cinque anni di incapacità diplomatica, Italia correa. In occasione dell’anniversario ha parlato anche Mattarella

“Sono trascorsi cinque anni dal rapimento a Il Cairo di Giulio, poi torturato e barbaramente ucciso dai suoi spietati aguzzini. Un giovane italiano, impegnato nel completare il percorso di studi, ha visto crudelmente strappati i propri progetti di vita con una tale ferocia da infliggere una ferita assai profonda nell’animo di tutti gli italiani”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In questo giorno di memoria – continua Mattarella – desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità, per chiedere che vengano ricostruite le responsabilità e affermare così quel principio di giustizia che costituisce principio fondamentale di ogni convivenza umana e diritto inalienabile di ogni persona”.

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