Como: ha violentato e ucciso di botte una bambina di 18 mesi

Terribile vicenda in provincia di Como. Il compagno della madre, avrebbe ucciso e violentato la figlia di lei.

carabinieri
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Non ci sono parole per descrivere cosa succedeva in quella casa. Un mostro scelto da una donna per vivere con lei e la figlia di 18 mesi avuta da una precedente relazione. Un mostro che spesso restava solo in casa con la piccola perché era la compagna a lavorare. Un mostro che avrebbe abusato sessualmente della piccola fino ad ucciderla. Il condizionale è d’obbligo perché così stabilisce la legge: fino a condanna definitiva, nessuno è colpevole. Ma quello che raccontano gli investigatori fa accapponare la pelle.

Lo stesso mostro aveva spiegato alla madre e alla nonna della bambina che la piccola era morta perché una stufa le era caduta addosso mentre giocava. Tutto falso, gli esami sul corpicino hanno evidenzaito ben altro.

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Ha violentato e ucciso di botte una bambina di 18 mesi: “piena di ecchimosi e violenze sul corpo”

L’esame autoptico sulla piccola che in un primo momento sembrava fosse morta per una stufa che le era caduta addosso mentre giocava, hanno rivelato ben altro, una serie di violenze che su una piccola inerme di un anno e mezzo assumono i connotati della pazzia. Come ha fatto la madre a mettersi un mostro tale in casa? Questa è un’altra storia e saranno gli investigatori a indagare. Resta lo scmpio.

La piccola non aveva potuto ferirsi accidentalmente, come il patrigno aveva raccontato alla madre e alla nonna. La bambina morì all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era stata portata con urgenza. Con urgenza, sì ma non dall’uomo. La nonna materna della piccola, due ore dopo il presunto incidente, aveva trovato la nipote priva di sensi, con la maglietta sporca di vomito, aveva sollecitato il compagno a chiamare il 118, ma lui per due ore non l’ha fatto, temeva di essere scoperto.

Il medico legale ha spiegato tutto: “Sul corpo della bambina sono state rinvenute molte lesioni” non compatibili con un incidente. Le elenca la Procura: “Escoriazioni al vertice del capo, ecchimosi in regione frontale e in regioni zigomatiche, escoriazioni al naso e al labbro superiore, una lacerazione del frenulo labiale superiore, ecchimosi sotto il mento, escoriazioni al dorso in corrispondenza della colonna vertebrale, ecchimosi in corrispondenza della cresta iliaca destra e di quella di sinistra di diverse cromie, plurime ecchimosi” su varie parti del corpo.

Lesioni che fanno pensare anche a ripetute violenze sessuali.

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