Conte e di Maio? No, Putin: ecco come ha liberato i nostri pescatori

Dal Cremlino una presa di posizione circa 15 giorni fa per la facilitazione delle contrattazioni con Haftar e la sua milizia.

La rivelazione era scaturita da Silvio Berlusconi: “E’ stato Putin con le sue telefonate ad Haftar a farli liberare, questa è la verità di quello che è successo”.

“Non bisogna dirlo però, poi si dice che lui è un sostenitore di Haftar, ma non vuole che si dica”. Queste erano state le parole del leader di Forza Italia pronunciata in telefonata, poco dopo il ritorno dei pescatori a Mazara del Vallo, a Marco Morrone, l’armatore del Medinea, uno dei due pescherecci coinvolti nel rapimento dei pescatori italiani.

La replica accorata di Morrone al Cavaliere: “Grazie di cuore. Due rimpianti ho, uno politico e uno della mia squadra del cuore perché sono nato e cresciuto milanista e abbiamo goduto tanto con lei, ho chiesto piu volte di sentirla a telefono perché per me é un emozione unica».

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I 18 pescatori di Mazara del Vallo, in Libia, trattenuti, dallo scorso settembre con i loro due pescherecci, sono stati liberati da circa 10 giorni.

La notizia salita alle cronache era stata che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, erano andati in Libia per occuparsi della liberazione dei 18 pescatori. Notizia a questo punto messa in dubbio dalle parole di Berlusconi, ma ora sarebbe necessario approfondire se sia una mossa politica o se si tratti di pure realtà.

Cosi aveva scritto il Ministro Di Maio nel giorno della liberazione sul suo profilo Facebook:

“Grazie all’Aise e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi”.

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