Chiede per anni l’elemosina davanti il supermercato: il proprietario alla fine lo assume

Aiutava il personale con lavoretti saltuari e si prodigava nell’aiuto di tutti. La storia di un migrante venuto dall’Africa ha un lieto fine.

L’uomo per anni chiedeva l’elemosina davanti un supermercato di Crotone, aiutando il personale quando possibile con piccole mansioni e prodigandosi per tutti. Cosi Kemo Darboe, 40 anni, migrante venuto dal Gambia, cercava di arrabattare qualcosa per vivere ed avere un futuro migliore.

Per questo è stato aiutato dal proprietario del punto vendita in via G.Da Fiore, il quale si è prodigato per aiutare l’uomo, affermando che questo sia un gesto totalmente normale, che non debba essere strumentalizzato.

La storia di Kemo è delle più tristi, delle più tragiche. Partito per la Germania in cerca di fortuna, cercava di ottenere un permesso di residenza per lui e per i suoi tre figli, dopo che la madre di questi era morta durante il parto.

Li aveva cosi affidati a suo cognato. Ma durante un viaggio su un bus, i suoi figli muoiono in un’incidente con altri bambini, cosi Kemo decide di arrivare in italia e cercare di ricominciare la sua vita da qui.

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Chiede per anni l’elemosina davanti il supermercato, il proprietario alla fine lo assume: “gesto normale”

Il proprietario Policastrese ha due punti vendita e conoscendo bene il gambiano ha deciso di offrirgli una possibilità concedendogli un primo contratto a tempo determinato:

“Poi si vedrà. Lo conosco da anni e quando mi ha chiesto aiuto gli ho offerto un contratto. Di certo non mi aspettavo questo riscontro o che mi venissero riconosciuti dei meriti particolari. Credo che sia un gesto normale.”

Nonostante il commerciante non ricercasse riconoscimenti particolari, i concittadini hanno deciso di farlo premiare. In particolare Pino Leonardi, il quale ha indirizzato una lettera al sindaco della città Vincenzo Voce con l’intento di far ottenere un encomio alla famiglia Policastrense.

Leonardi ha definito il gambiano come uno dei “tanti invisibili arrivati in Italia con storie tristi e drammatiche alle spalle”.

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