Nonostante l’ostracismo di Polonia e Ungheria, l’Unione Europea approva bilancio e Recovery Fund, Conte esulta, Speranza meno.
Alla fine l’Unione Europea ha vinto anche la forte opposizione di Polonia e Ungheria e ha raggiunto all’unanimità l’accordo sul Recovery Fund e sul Next Generation Eu. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. “Ora possiamo cominciare con l’attuazione e la ricostruzione delle nostre economie. Il nostro monumentale pacchetto di ripresa guiderà la transizione verde e digitale”.
In Italia la notizia è stata accolta con grande soddisfazione, ma non da tutti. Il premier Conte ha subito ‘cinguettato’: “E’ stato raggiunto in Consiglio europeo l’accordo definitivo sul Next Generation EU. Questo significa poter sbloccare le ingenti risorse destinate all’Italia: 209 miliardi. Approvato anche il Bilancio pluriennale. Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre!”.
La gioia del presidente del Consiglio è stata smorzata dalle preocuupazione del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Proporrò in Cdm di aumentare la cifra stanziata per la sanità, penso che nove miliardi non siano sufficienti e che ci sia bisogno di fare uno sforzo in più, continuare ad investire” – ha dichiarato – “Servono nuove risorse, e da dovunque vengano, sono le benvenute”.
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La notizia ormai epocale dell’accordo europeo ha soddisfatto anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “L’Europa va avanti!. “1.800 miliardi per alimentare la nostra ripresa e costruire una Ue più resiliente, verde e digitale – ha aggiunto -. Congratulazioni alla presidenza tedesca del Consiglio”.
“Non avevo dubbi. Alla fine i veti su Next Generation EU sono stati superati. Un successo per la Commissione, il Parlamento e il Consiglio Ue. La firma è di Angela Merkel”. Così ha scritto su Twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni. All’interno della maggioranza di Governo, solo Renzi storce il naso, per un motivo preciso. “Deve cambiare tutto il piano lanciato sul Recovery fund perché è ridicolo che ci sia una struttura di consulenti senza controllo democratico”, ha affermato il leadr di Italia viva.
“Ci sono pochi soldi per sanità e cultura, zero paginette sui giovani. Bisogna spendere per creare posti di lavoro e non redditi di cittadinanza. Io faccio il senatore, basta e avanza. Sto in un angolino e se Salvini chiede pieni poteri mi alzo e dico no. Se Conte immagina di fare un emendamento nottetempo per chiedere pieni poteri mi alzo in Parlamento e dico no”.
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