Due reazioni in altrettanti pazienti: l’autorità nazionale di controllo sui farmaci britannica raccomanda chi abbia una “significativa storia di allergie” alle spalle di non fare il vaccino Pfizer.
Per Pfizer niente di serio. Ma dal Regno Unito, dove è già iniziata la campagna vaccinale, è arrivata una raccomandazione: niente vaccino per chi abbia significative reazioni allergiche. A dare l’altolà è l’Autorità nazionale di controllo sui farmaci, l’Mhra, a seguito di due casi di reazione registrati nella primissima fase delle somministrazioni. Pochissimi ma, a ogni modo, sufficienti per andarci con più cautela.
Secondo Pfizer, infatti, allo stato non c’è una “preoccupazione seria di sicurezza“. Anche perché, su migliaia di persone, la stragrande maggioranza ha tollerato senza troppi problemi la somministrazione nella fase di sperimentazione. E anche la reazione allergica in questione non sarebbe grave. Le persone in questione sarebbero due operatori sanitari, entrambi di circa quarant’anni.
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La Mhra ha diramato una nota per spiegare cosa fare in caso si abbia una storia clinica con diverse “significative reazioni allergiche”. Nello specifico, il soggetto “non deve ricevere il vaccino Pfizer-BioNtech“. E, nondimeno, “le strutture di rianimazione dovrebbero essere sempre disponibili per tutte le vaccinazioni. La vaccinazione deve essere eseguita solo in strutture in cui sono disponibili misure di rianimazione“.
Sulla questione, in un’intervista a Repubblica, era intervenuto anche Emer Cooke, direttrice dell’Ema, secondo la quale la situazione è sotto controllo. “Non voglio pregiudicare il lavoro dei nostri esperti sui vaccini di Pfizer e Moderna, ma posso anticipare che la visione preliminare dei dati che abbiamo ricevuto il primo dicembre è positiva per quanto riguarda efficacia e sicurezza”. Per quanto riguarda il giudizio ufficiale, per Pfizer si profila un pronunciamento il 29 dicembre. Il 12 gennaio, invece, per Moderna.
Nel frattempo, proprio in Gran Bretagna arrivano novità sul vaccino AstraZeneca-Oxford. Il quale, secondo gli esperti, avrebbe mostrato un’efficacia del 62,1% se somministrato in due dosi intere, mentre del 90% dopo mezza dose e poi una dose intera.
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