Ha ucciso e seppellito viva la fidanzata, vuole uscire dal carcere: “sono morta anch’io”

La mamma della ragazza uccisa e seppellita viva dal fidanzato, scrive una lettera in risposta alle richieste dell’assassino.

La vittima e il suo assassino

L’ha uccisa barbaramente, l’ha seppellita che ancora respirava. Era la sua fidanzata ma aveva deciso che la storia sarebbe finita. Aveva solo 16 anni N. Uccisa da quel ragazzo che non accettava di perderla. 18 anni di carcere per lui, e dopo tre passati in cella, chiede di potere avere benefici e di uscire in permesso e per lavorare. Una richiesta, quella di Lucio Marzio, che ha dato altro dolore alla mamma della giovane uccisa.

“Io mi rivolgo alle istituzioni, al carcere dove è detenuto. Io credo nella giustizia e nelle persone che portano avanti questi ideali, e voglio credere che anche in questo caso vengano fatte le giuste e accurate valutazioni, per far sì che un soggetto del genere sconti la sua pena all’interno della struttura detentiva e non al di fuori di essa”. Scrive così la mamma di N. sulle pagine del Corriere della Sera.

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Anche la sorella di N. aveva urlato il suo disappunto quanddo ha appreso la notizia della richiesta di benefici da parte dell’omicida di N. Aveva scritto su Facebook. Ed ora è la mamma a farsi sentire. L’assassino di mia figlia è stato condannato a soli 18 anni e 8 mesi, nulla in confronto alla vita stroncata di Noemi. Spero che vengano scontati fino all’ultimo minuto all’interno di una struttura detentiva […]

Se vuole lavorare – continua la lettera – lo faccia nella sua cella o tra le mura del carcere. Spero che questa lettera porti molte persone a riflettere, perché ora l’unica cosa che mi resta è dare giustizia a mia figlia e tutelarla con ogni strumento possibile”.

Nel drammatico testo della lettera, la mamma di N. ha ricordato di come il ragazzo abbia seppellito viva la figlia, che ancora respirava, ha scritto che “trovo impensabile, da madre, che colui che ha tolto la vita a mia figlia in un modo barbaro e crudele possa avere diritto alla libertà, tramite permessi premio o ulteriori benefici […]

Apprendere del ritrovamento di mia figlia è stato straziante, un dolore immenso che non auguro mai a nessuno di provare. Quel giorno, insieme a mia figlia, sono morta anch’io. Noemi aveva 16 anni quando le è stato tolto il sorriso, aveva una vita davanti piena di sogni e progetti. Voleva danzare, studiare e fare la psicologa. Voleva aiutare i bambini in difficoltà, facendo sostegno nelle scuole.

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