Il governatore del Veneto stigmatizza gli assembramenti del sabato nelle vie dei centro città. Il desiderio di Natale più forte della prudenza.
Dpcm o no, il richiamo del Natale sembra più forte delle restrizioni. E l’approssimarsi delle festività, nonostante la pandemia in corso, non manca di incoraggiare gli italiani a riversarsi nelle strade per concludere gli acquisti. Per la “tradizione dello scambio dei doni”, come l’ha chiamata il premier Giuseppe Conte. Quella che verrà consentita anche dai negozi aperti che, per adeguarsi alle normative, hanno dovuto limitare gli ingressi all’interno.
Ne è venuto fuori uno scenario praticamente condiviso, da Nord a Sud. Lunghe file fuori dalle attività commerciali, potenzialmente più a rischio di assembramento di quanto probabilmente se ne sarebbe potuto creare dentro. Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, dei “fiumi umani che si dirigono verso i centri delle città”. Tutt’altro che scoraggiati dalla prospettiva di un Natale soft.
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La reprimenda del presidente della Regione è comunque più un richiamo. “Non possiamo teleguidare le persone perché, anche se qualcuno lo potesse fare, sarebbe un fatto assolutamente negativissimo. Più che dare raccomandazioni, altro non possiamo fare”. E le scene viste a Venezia o in altre grandi città del Nord, non sembrano dissimili a quelle viste in altre zone del Paese. Dove la voglia di Natale è più forte della paura.
Qualcuno, come a Torino, ha deciso di adottare strategie diverse. Un corpo di vigilanza privato per controllare l’afflusso delle persone. Ma la questione è più generale. “Se dovessimo ancora mettere mano ad ordinanze per continuare a intervenire sugli assembramenti, vuol dire che qualcosa non funziona. Forse c’è una parte di popolazione che non ha capito quali siano le condizioni nelle quali ci troviamo ad operare”.
E Zaia conclude con un vaticinio: “Nonostante tutte le raccomandazioni inascoltate mie e a livello nazionale da parte di tutti, avremmo i grandi magazzini pieni, i negozi che tracimeranno di persone per fare gli acquisti”. Nel frattempo, con l’annuncio del rafforzamento della vigilanza in strada per le Feste, anche il Viminale prova a dare un deterrente alla mobilità di massa.
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