C’è Dio e dio: La chiesa napoletana dice no allo stadio Maradona

La chiesa partenopea dice no allo stadio intitolato solo al campione argentino. Meglio la doppia intitolazione.

San Paolo Maradona
San Paolo Maradona (Tgcom)

Tutto troppo bello, tutto troppo semplice, almeno cosi sembrava. L’intitolazione dello stadio San Paolo di Napoli a Diego Armando Maradona, era ormai passata come cosa fatta, ma in città non si erano ancora fatti i conti con quelli che hanno dalla loro quell’altro Dio, quello della fede, delle messe e dei crocifissi, ed a quello, si sa, scampare è cosa impossibile.

Erano rimasti in silenzio i prelati, hanno lasciato correre, aspettato che si calmassero le acque e l’istintiva emozione dei primi giorni, ma poi la scure del potere sacrale si è abbattuta decisa sui sogni di gloria del mistico numero dieci e sui seguaci di quella dottrina fatta di tecnica e magia, con al centro di tutto non una croce, ma un pallone.

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[Eminenza Reverendissima – scrive infatti don Giuliano – trovo veramente triste che mentre i potenti cancellano i nomi e i segni della fede dalle nostre città, noi cristiani restiamo in silenzio o peggio li appoggiamo. Il Consiglio dei decani potrebbe valutare la proposta della doppia titolazione, sicuramente equilibrata, e poi passarla ai presbiteri]

La richiesta insomma è partita, la palla, è il caso di dirlo, passerà adesso al Comune di Napoli, che dovrà tenere presente il pensiero clericale e stabilire se intitolare lo stadio, di sua proprietà, esclusivamente a Diego Armando Maradona, oppure cedere al doppio nome, e rendere grazie anche a San Paolo, che a dire il vero, in zona, conta parco residenziale, ospedale e centro commerciale. Il nome insomma, non è che andrebbe proprio perso.

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