Maria Antonietta Rositani, bruciata dall’ex, è tornata dai suoi figli

La 43enne, speronata dall’auto dell’ex marito che poi le aveva dato fuoco, è finalmente a casa, dopo più di due anni di ospedale

Non è ancora guarita del tutto ma è finalmente a casa. Dopo oltre due anni, venti interventi chirurgici e un’odissea di sofferenza. Maria Antonietta Rositani ha lasciato gli Spedali Uniti di Reggio Calabria ed è tornata dai suoi figli. Il primo passo verso il ritorno a una vita normale. Per quanto le ferite che ancora porta su di sé non potranno forse mai rimarginarsi del tutto.

Maria Antonietta ha subito qualcosa di atroce. Il suo ex marito, quel 19 marzo 2019, percorse 500 chilometri con la sua auto, da Ercolano a Reggio Calabria, nonostante non potesse avvicinarsi alla donna, dopo una denuncia di quest’ultima. Lì, nella città dello Stretto, speronò la sua vettura, per poi darle fuoco. Maria Antonietta riuscì miracolosamente a salvarsi. Non così il suo cagnolino, Diuk, ucciso dal fuoco e dagli odori tossici.

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Maria Antonietta Rositani, bruciata dall’ex, è tornata dai suoi figli: “E’ la felicità”

Quei dolori li porta ancora su di sé. E’ sfuggita alle fiamme Maria Antonietta, ma non alla loro furia. Ustioni praticamente su tutto il corpo, un calvario in ospedale che sarebbe durato 28 lunghissimi mesi. Ma, accanto a sé, la forza dei suoi familiari, dei suoi figli e soprattutto di suo padre Carlo, che non ha mai smesso di offrire il suo supporto. E di raccontare l’esperienza atroce di sua figlia, affinché nulla di quanto ha subito possa accadere di nuovo.

“Sono contenta di essere a casa con i miei figli – ha raccontato Maria Antonietta Rositani a Fanpage -, di poter salutare il piccolino al ritorno da scuola, chiedergli se ha fatto i compiti, controllarli con lui. Questa per me è la felicità, il bello della vita”. La sua battaglia non è ancora finita. Ma, questa volta, la condurrà nella sua casa, fra le mura amiche e l’affetto della famiglia. La quotidianità che le è mancata da quel 19 marzo.

In cantiere tanti progetti, il desiderio di riprendere finalmente in mano la propria vita. Con la consapevolezza di non poter dimenticare. Ma di ricominciare, questo sì.

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