Irene e Gaia: i sogni di adolescenti spezzati da ubriachi lasciati liberi di uccidere

Due giovani vite spezzate nel giro di poche ore: non ce l’ha fatta Gaia a Genova e muore a Bologna Irene, colpa di auto impazzite.

19 anni Irene, 16 Gaia. Tutta una vita davanti, sogni da raggiungere, progetti da realizzare, amori da consumare. Ma le loro vite sono state spezzate da uomini incoscienti che no0n potrebbero e dovrebbero neppure guidare una macchina. Nel caso di Irene Boruzzi, morta nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 12 novembre, addirittura l’uomo che l’ha investita sulle strisce pedonali  a Castenaso, hinterland di Bologna, era già segnalato alle forze dell’ordine per aggressioni e, udite udite: per guida in stato di ebbrezza.

Ma era libero di circolare, e di uccidere. Si tratta di un 45 enne che al primo esame all’alcol è risultato 4 volte superiore ai limiti stabiliti. Quattro! Irene si trovava sulle strisce pedonali quando è stata investita dall’ubriaco. L’automobilista è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena e posto ai domiciliari per omicidio stradale.

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Irene e Gaia, i sogni di adolescenti spezzati: non ce l’ha fatta la 16enne genovese

Dopo aver lottato strenuamente come solo una 16enne piena di sogni può fare, Gaia ieri si è dovuta arrendere alle tremende ferite riportate in un incidente stradale nel quale un’auto lanciata a forte velocità, a Genova, aveva falciato lei e tre amiche. Gaia era ricoverata al centro grandi ustionati dell’ospedale Villa Scassi e le sue condizioni si sono aggravate negli ultimi giorni.

L’autista killer, Luca Bottaro, 23 anni, quella sera dopo il colpo fatale alle ragzze, era sceso dalla macchina con un suo amico. Non per aiutare le investite ma per disincastrare la macchina e scappare. Gli agenti lo ritrovarono alle quattro del mattino, vicino casa. Ha pianto, ha pensato al suicidio. Il gip si commuove e lo scarcera dopo un paio di giorni, concedendogli i domiciliari. Al giudice dice di essere dispiaciuto, di avere perso il controllo dell’auto perché gli era caduto il telefonino.

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