Filippo Raciti chi è l’Ispettore capo ucciso? Cause decesso, moglie, figli

Andiamo a ripercorrere la vita dell’Ispettore capo Filippo Raciti, venuto a mancare durante i terribili scontri avvenuti durante il derby siciliano Catania-Palermo del 2007

Filippo Raciti

Il nome di Filippo Raciti evoca nella mente degli italiani una delle storie più brutte riguardanti il calcio nostrano. L’Ispettore capo fu ucciso il 2 febbraio del 2007 in occasione del derby siculo tra Catania e Palermo.

Nell’occasione ci furono degli scontri terribili in cui appunto perse la vita l’allora 40enne poliziotto. Una vicenda che il tempo non potrà mai cancellare e che purtroppo nel corso degli anni è stata anche oggetto di screzi (cori da stadio, slogan, scritte e striscioni) da parte dei tifosi di calcio sia in Italia che all’estero.

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Filippo Raciti morte, causa morte, 2007, video

Secondo quanto stabilito dal processo la sua morte fu perpetrata da Antonio Speziale condannato dalla Corte di Cassazione di Catania ad 8 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale.

Insieme a lui è stato condannato anche Daniele Micai (che ai tempi dei fatti aveva 23 anni), a cui la Cassazione ha comminato 11 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale e resistenza a pubblico ufficiale. Le prove nei loro confronti sono le immagini realizzate dai circuiti di sicurezza dello stadio Angelo Massimino di Catania.

Priva di fondamento la pista battuta inizialmente dai mezzi di informazione secondo cui l’Ispettore perse la vita dopo essere stato investito dallo sportello dell’auto dei colleghi che si muoveva in retromarcia. Le immagini chiarirono che la manovra fu fatta a velocità irrisoria.

Questa tesi però è tornata prepotentemente in auge attraverso un servizio de Le Iene. La trasmissione di Italia 1 raccolto un’intercettazione ambientale di una persona arrestata per aver preso parte agli scontri.

Filippo Raciti gli scontri sono finiti

Purtroppo per alcuni la morte di Raciti non ha avuto la stessa valenza, soprattutto per molti ultras. Negli anni hanno utilizzato il decesso dell’Ispettore Capo come fonte di ispirazione per cori da stadio e striscioni. Tra questi figura “Filippo Raciti gli scontri son finiti” intonato da diversi tifosi da nord a sud del paese.

Inoltre non sono mancati striscioni e slogan in onore di Antonio Speziale, ragazzo condannato per l’efferato omicidio. Impossibile non ricordare la t-shirt “Speziale libero” indossata dal capo ultras del Napoli Genny la Carogna in occasione della finale di Coppa Italia del 2014 contro la Fiorentina.

Filippo Raciti moglie, figlia

Filippo Raciti

L’Ispettore Capo lasciò la moglie Marisa Grasso e i figli Fabiana ed Alessio con cui viveva ad Acireale alle porte di Catania. La vedova ha fatto alcune apparizioni in televisioni in cui ha naturalmente esternato il suo grande e incolmabile dolore per la perdita prematura del marito.

La figlia Fabiana si è detta più volte indignata per i cori e le maglie offensive nei confronti del padre e pro Speziale. Nonostante il tragico evento che ha dovuto subire ad appena 15 anni, ha però deciso di reagire, provando a dare il suo contributo per cambiare le cose.

Lo scorso anno si è laureata in Giurisprudenza all’Università Kore di Enna con una tesi dedicata al padre intitolata “Sicurezza ed eventi sportivi: dal Trattato n. 218 del Consiglio d’Europa al caso Raciti”. La commovente esposizione è avvenuta nell’aula magna dedicata al padre davanti alla divisa che ha indossato nei suoi anni di servizio.

Filippo Raciti allenatore, calciatore

Effettuando delle ricerche sul web è venuto fuori che esiste un suo omonimo (naturalmente siciliano). È stato un calciatore (ha militato anche nel Catania) ed attualmente è un allenatore nelle serie minori sicule. Tra le squadre allenate figura la San Giorgio Ragusa. 

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