Palermo, scandalo sepolture: si vendevano i morti

L’ex direttore del cimitero di Santa Maria dei Rotoli a Palermo nell’interrogatorio di garanzia ha negato episodi di concussione e di corruzione a suo carico 

Cimitero dei Rotoli

Lo scandalo delle sepolture delle bare al cimitero dei Rotoli di Palermo è ormai diventato un caso nazionale. Ci sono ancora oltre 500 bare in attesa di collocazione e persone che tra rinvii e bugie aspettano ancora la sepoltura dei propri cari. Le salme al momento sono state collocate in un tendone. Una situazione che il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando ha dichiarato di voler risolvere nel più breve tempo possibile visto che la lentezza della burocrazia ha allungato drasticamente i tempi.

Cosa ha portato a tutto ciò? A quanto pare dietro questa macabra vicenda c’è lo zampino dell’ormai ex direttore del cimitero palermitano Cosimo De Roberto. Secondo diverse testimonianze tra cui quella di Emanuele Valenza, suo amico a cui avrebbe chiesto 800 euro per la sepoltura “prioritaria” di un parente.

Un sistema che ha generato uno slittamento delle sepolture delle altre bare di persone che non potevano permettersi la tangente. Spesso veniva promessa una data e un posto dove tumulare i propri parenti. All’ultimo secondo però veniva rinviato tutto con banali giustificazioni.

Cosimo De Robero, ex direttore cimitero dei Rotoli Palermo: “Non ho mai preso denaro da nessuno”

Cosimo De Roberto

De Roberto (al momento agli arresti domiciliari) però ha rispedito tutte le accuse al mittente. Nell’interrogatorio di garanzia al cospetto del gip Filippo Serio ha negato il suo coinvolgimento nella questione.

Ha dichiarato di non aver mai preso denaro da nessuno e di non aver prestato favori inerenti le sepolture. Inoltre ha rimarcato di avere un normale rapporto di lavoro con il titolare dell’onoranza funebre Trinca. All’ex direttore è stato contestato di favoritismi in virtù di pregressi debiti con il signor Trinca. L’unica pendenza dichiarata da De Roberto è relativa al funerale del padre, che seppur in ritardo è stata poi estinta.

Una situazione decisamente incresciosa quindi. Purtroppo non si tratta di un avvenimento sporadico. Basti pensare a quanto accaduto in un cimitero di Monreale (a pochi passi da Palermo) qualche tempo fa. 

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