Non regge ad una delusione d’amore: si spara in testa e muore a 22 anni

Un 22enne di Monterotondo si è lasciato andare al folle gesto in seguito alla fine di una storia d’amore. È deceduto al Policlinico Gemelli di Roma dove era arrivato in condizioni gravissime

Monterotondo

I sentimenti alle volte possono portare ad azioni sconsiderate che sfociano poi in tragedie. È ciò che è capitato ad Alessandro, 22enne originario di Tivoli ma residente a Monterotondo che non è riuscito a sopportare il dolore delle fine della storia con la sua ragazza.

Ha tentato di riconquistarla, ma non c’è stato verso. Per questo dopo l’ennesimo rifiuto, il giovane studente universitario si è sparato (con una pistola regolarmente posseduta) alla testa nei pressi di via Adige. Diverse persone erano presenti sul posto e hanno immediatamente allarmato i soccorsi.

Viste le condizioni gravi si è reso necessario il trasporto d’urgenza presso il Policlinico Gemelli di Roma dove è stato ricoverato nel reparto terapia intensiva. Nonostante ciò dopo nemmeno 24 ore Alessandro è deceduto, lasciando di sasso l’intera comunità di Monterotondo. Se ne va così un ragazzo di appena 22 anni con tutta una vita davanti i cui sogni resteranno irrealizzati. Rimarrà il ricordo della sua estrema sensibilità, che purtroppo però lo ha tradito.

Sindaco di Monterotondo: “Giovani c’è sempre una speranza, anche quando sembra impossibile”

Sindaco Monterotondo
Fonte Faceboook – Riccardo Varone Sindaco

Sull’agghiacciante vicenda si è espresso il primo cittadino della località situata alle porte di Roma Riccardo Varone. Nonostante si sia consumata una tragedia ha voluto comunque lanciare un messaggio di speranza alle nuove generazioni: “Sono scosso da ciò che è accaduto. Non è semplice esprimere i miei sentimenti in questo momento e non ci sono parole che tengano di fronte ad una dipartita così prematura”.

Poi ha proseguito affermando: “Cari giovani, c’è sempre una speranza, anche quando in apparenza sembra non esserci, continuate a cercarla e soprattutto ad amare la vita”. Dunque non è un periodo semplice per le periferie capitoline già enormemente falcidiate dalla macabra morte di Willy a Colleferro. 

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