Genitori di Matteo Renzi, chi sono? I processi e le condanne sul loro conto

Chi sono Tiziana Bovoli e Tiziano Renzi, genitori del politico italiano, Matteo Renzi? A quali processi sono interessati?

Genitori di Matteo Renzi, chi sono? I processi e le condanne sul loro conto
Matteo Renzi (Fonte foto: Getty Images)

Non tutti conosceranno i genitori del politico italiano, Matteo Renzi, attuale leader di Italia Viva. Chi ama seguire i programmi in cui si parla di politica però, saprà che Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno finito per far parlare di sé pochi anni fa, per dei processi sul loro conto, poco lusinghieri.

Genitori di Matteo Renzi, i processi

I guai giudiziari, per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, ebbero inizio con un contenzioso dell’Inps del 1998, per dei contributi non pagati ai loro collaboratori, una multa ammontava a quasi 35 milioni di lire. Dopo vari ricorsi ed un processo abbastanza lungo, alla coppia viene chiesto un rimborso all’Inps per le spese processuali, di 5 milioni di lire.

Non contenti, la loro società, Chil, che da poco aveva iniziato ad occuparsi della consegna del Secolo XIX, nella città di Genova, incappò in altre condanne. In quel caso, ai danni di Renzi e Bovoli fu comminata una doppia condanna, nel giugno 2013.

Anche un’altra azienda di famiglia, la Arturo, di cui Tiziano Renzi detiene il 90% delle azioni, ha pessimi precedenti dal punto di vista penale. Il Tribunale di Genova, condannò l’azienda a risarcire di 85.862 euro un ex lavoratore nigeriano, per licenziamento illegittimo.

Il nuovo processo ai danni dei genitori di Renzi

Tiziano Renzi e Laura Bovoli (Fonte foto: web)

Il 9 giugno 2020, i genitori dell’ex sindaco di Firenze, hanno dovuto rispondere ad una nuova chiamata a processo. Sono infatti indagati, dalla procura di Firenze, per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false per tre cooperative.

Nomi delle aziende, Delivery, Marmodiv e Europe Service, i genitori di Renzi dovranno rispondere della gestione e del fallimento di queste, tutte cooperative interessate nel volantinaggio e nella distribuzione di materiale pubblicitario. L’accusa del sostituto procuratore, Luca Turco, è di aver provocato il fallimento doloso di queste società di cui erano amministratori, senza però aver prima svuotato le casse di tutte loro, ricavando milioni di euro, in modo illecito.

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