Milano, ferma borseggiatore gli tira in pugno e lo manda in coma

L’episodio si è verificato all’interno della linea rossa della Metropolitana di Milano. L’uomo di 30 anni è in coma ed è ricoverato in prognosi riservata 

Una tentativo di rapina è finito molto male per un 30enne a Milano. Aveva provato ad impossessarsi della borsa di una signora sulla linea rossa della metropolitana meneghina.

Per sua sfortuna un uomo lo ha visto e lo ha prontamente inseguito. Una volta raggiunto gli ha sferrato un potente pugno in pieno volto. L’episodio è avvenuto poco dopo le 20 di lunedì 14 settembre alla fermata Sesto Primo Maggio, nel comune di Sesto San Giovanni. 

Immediati i soccorsi dei medici e degli infermieri direttamente sulla banchina della metropolitana a cui si sono aggiunte prontamente le forze dell’ordine. Attualmente il “ladro” è ricoverato in coma e in prognosi riservata presso l’ospedale Niguarda. Insomma, oltre ad aver fallito il suo piano ha ricevuto in cambio un “soggiorno ospedaliero” indesiderato.

Milano, in corso le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto

Stando alle prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri della compagnia di Sesto questa sarebbe la dinamica dei fatti. Ad avvallare in parte questi tesi c’è anche il tentativo di fuga dai militari da parte dell’aggressore, che seppur con eccessiva irruenza aveva come obiettivo solo quello di aiutare una povera donna derubata. Probabilmente preso dalla paura ha deciso di far perdere le sue tracce dopo aver picchiato lo scippatore. Un errore grave, che potrebbe costargli caro e diventare un capo d’accusa a suo carico.

Dunque per poter delineare al meglio la situazione, i carabinieri stanno svolgendo le indagini previste da prassi. Stanno ascoltando i testimoni che hanno assistito alla scena e controllando i filmati delle telecamere di sorveglianza. Solo così si potrà appurare la verità e capire il reale coinvolgimento del 30enne attualmente in coma e se l’uomo che si è fatto giustizia da solo, aveva o meno un movente. Si attendono novità anche sul fronte ospedaliero per capire le condizioni del ragazzo aggredito.

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