Richiami alimentari: Esselunga ha annunciato ritiro dagli scaffali di alcuni lotti di un prodotto ad alto consumo. Di cosa si tratta?
La nota catena di supermercati Esselunga ha preso un provvedimento abbastanza importante. Ha deciso di ritirare dagli scaffali dei propri esercizi una serie di lotti di barrette proteiche per via di un rischio microbiologico.
Un richiamo reso necessario in seguito ad alcuni controlli che hanno portato alla luce il sospetto rischio salmonella nel prodotto. Nello specifico ad essere sotto la lente di ingrandimento sono le barrette a marchio EAT NATURAL (confezionato nel Regno Unito) al gusto noci del Brasile, uvetta sultanina e con arachidi, vendute in confezioni da 50 g e in un pacchetti da 4 barrette da 35 g ciascuna.
Andando nel dettaglio, il prodotto è stato confezionato nel Regno Unito dall’azienda EAT NATURAL c/o Hand 2 Mounth Ldt & The Makery Family, in uno stabilimento di 4 Fourth Avenue Bluebridge Industrial Estate, Halstead Essex C09 2SY UK.
Passando invece alla commercializzazione è avvenuta per mano della ditta Multiple Meketing LT 95 Cmaberwell Station Road che ha sede nella città di Londra.
L’indicazione più importante che i consumatori devono tenere a mente è quella inerente i lotti richiamati che hanno una scadenza o termine di conservazione minimo tra agosto 2020 e luglio 2021.
Così come previsto dall’avviso inviato dal produttore al Ministero della salute il 24 agosto i prodotti in questione devono essere immediatamente ritirati dalla vendita nei supermercati. E chi li ha già acquistati? Semplice, non deve assolutamente consumarle.
Dunque, c’è poco da scherzare con la salmonella che può avere degli effetti deleteri. Si tratta di un batterio a forma di bastoncino che purtroppo a volte può contaminare il cibo ed esporci a rischi per la salute più o meno gravi.
I sintomi più comuni della salmonellosi, ovvero l’intossicazione alimentare causata dal bacillo possono essere: diarrea, febbre, mal di testa, crampi, mal di pancia, vomito e nausea. Il malessere si può verificare circa 12 ore dopo aver aver ingerito il cibo contaminato fino a 3 giorni dopo.
I soggetti sani guariscono prima mentre bambini, anziani, donne in gravidanza e soggetti immunodepressi sono maggiormente a rischio. Questi sono i principi in linea generale, che già sono abbastanza esemplificativi riguardo questa incresciosa tematica.
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