Dopo la grande paura, Valentino ammette di avere corso il rischio più grande della sua carriera in moto. E i tifosi invocano Simoncelli.
Valentino Rossi è ormai un decano delle corse in moto e nella sua carriera ne ha viste di tutti i colori. Eppure: “non ho mai avuto tanta paura in vita mia” ha detto il pilota di Tavullia.
Lo spaventoso incidente che ha coinvolto Johann Zarco, Franco Morbidelli, sfiorando Valentino Rossi e Maverick Viñales mette i brividi ancora oggi. Il “dottore” ha rischiato di essere colpito in pieno dalla Yamaha schizzata sulla pista come un proiettile dopo la caduta del pilota.
La rete è convinta: “Il Sic gli ha salvato la vita. Marco lo ha protetto da lassù”.
La gara sul circuito di Spielberg (in Austria) vive il momento cruciale quando la frenata del pilota francese in staccata, quella manovra azzardata fatta per “controllare” l’avversario, provoca la carambola nella quale tutti i piloti – compreso l’autore di quel gesto – hanno rischiato la vita.
In particolare Valentino Rossi: una frazione di secondo e chissà cosa sarebbe accaduto. Pensa, rimungina, s’arrabbia e lascia che l’adrenalina scorra via: il campione di Tavullia ha gli occhi di chi ha visto la morte in faccia e se la ritrova davanti anche nel replay che scruta ai box.
“È stato il Sic ad aiutarlo”, dicono in Rete. Il tam tam si scatena in un attimo, suscita emozione e anche qualche dissenso perché – dicono alcuni – mescolare sacro col profano e tirare in ballo il nome di Simoncelli così sembra poco rispettoso nei suoi confronti e della sua memoria.
“Mossa assassina”, così definirà Morbidelli l’atteggiamento di Zarco. “Il rischio più grande della mia carriera”, aggiungerà Rossi che s’è visto tagliare la strada a circa 280 km/h dalla Yamaha Petronas e dalla Ducati Avintia. Il racconto che il pilota di Tavullia fa di quegli attimi mette i brividi.
“Stavo percorrendo quel tornantino insieme a Viñales – ha raccontato Rossi -, stavamo rallentando alla curva 3 e ho visto un’ombra arrivare. Pensavo fosse l’elicottero da sopra invece sono arrivati due proiettili: ho visto bene la Ducati di Zarco, mentre la moto di Morbidelli non l’ho neanche vista, l’ho vista dopo nelle immagini. Il santo dei motociclisti ha fatto veramente un grande lavoro… Dobbiamo capire che le nostre moto, a queste velocità, sono dei proiettili.
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