Migranti, quel corpo senza vita lasciato in mare: “vado io a prenderlo”

L’appello provocazione era stato dell’europarlamentare in area Pd, Pietro Bartolo: “vanno a recuperare le pecore morte ma non gli uomini”.

foto archivio

Emergenza migranti che con l’arrivo della bella stagione si sono riversati in migliaia nel Mediterraneo a bordo di barche talvolta improvvisate che non ce la fanno dall’Africa a raggiungere le coste maltesi o quelle italiane.

Tra i numerosi morti di luglio, un ragazzo dell’età presunta di 30 anni, il cui corpo è stato dimenticato in mare, accanto a ciò che era rimasto della barca sulla quale aveva affrontato il lungo viaggio della speranza.

“Un migrante morto nel Mediterraneo che da oltre 15 giorni è alla deriva su quello che rimane del gommone su cui viaggiava” […] L’immagine choccante diffusa dalla Ong Sea Watch sta facendo discutere.

A intervenire sullo scempio mostrato, è stato Pietro Bartolo, europarlamentare Pd: “E’ una vergogna – dice in un’intervista a Repubblica – non si può lasciarlo in pasto ai pesci, vado io a recuperarlo”.

Quella di Bartolo è una provocazione mista ad un appello alle istituzioni: “Il ministero dell’Interno deve dare l’Ordine alla Guardia Costiera di andare a recuperare quel corpo, abbiamo superato ogni limite”.

Il politico ricorda come mesi fa “i guardacoste sono andati a recuperare una pecora in mare avvistata da alcuni pescatori, hanno fatto bene, nessuno deve rimanere in acqua, e allora perché non andiamo a recuperare un uomo? Abbiamo perso il senso della misura”.

Italia, Libia e Malta si rimbalzano la responsabilità .

LA FOTO DELL’ORRORE

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