Il ministro Speranza, per prevenire il coronavirus in Italia, ha scelto di vietare l’entrata in Italia per cittadini di 13 paesi ma si è scordato di quello al momento più pericoloso.
Il premier Conte e il ministro della Salute, Speranza, non vogliono correre il rischio di altri casi contagi Covid d’importazione. E la misura che hanno scelto per contrastare il pericolo, è drastica.
Sembra di tornare indietro al periodo del primo lockdown, il governo non vuole vanificare gli sforzi fatti fin qui, e il dei bangladini contagiati entrati in Italia nei giorni scorsi, ha fatto alzare la guardia.
“L’altro giorno siamo stati costretti a sospendere per una settimana i voli dal Bangladesh – ha dichiarato Giuseppe Conte alla tv spagnola “La Sexta”. Chiediamo anche responsabilità e attenzione degli altri Paesi. Non possiamo permetterci di subire delle nuove ondate del virus per disattenzione altrui”.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha disposto il “divieto di ingresso in Italia per chi arriva da Paesi a rischio” coronavirus. Il blocco riguarda chi negli ultimi quattordici giorni ha soggiornato o è transitato in:
Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù o Repubblica Dominicana. “Non possiamo vanificare i sacrifici fatti”, ha detto Speranza.
Ci sono molti paesi americani ma mancano gli Usa.
Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi indicati nell’ordinanza. “La scelta – aggiunge Speranza – è stata quella della massima prudenza” perché “nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta”.
“In Italia – ha poi ribadito il premier Conte – abbiamo preparato un piano di monitoraggio del contagio molto sofisticato tra le varie Regioni.
Non possiamo permettere che dai Paesi stranieri arrivino persone positive e non monitorate. Per i Paesi che stanno fuori dall’Ue abbiamo previsto una serie di restrizioni. Per esempio, siamo stati costretti a sospendere i voli dal Bangladesh”.
“Siamo preparati ad affrontare questa nuova fase con tranquillità, responsabilità, fiducia ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione”. Sulla possibilità di una seconda ondata, Conte hadetto: “L’importante è essere preparati e noi lo siamo. Siamo certi di sapere come limitare un nuovo contagio”.
Quello che salta subito all’occhio, tuttavia, è che il Paese con più contagiati al mondo, gli Stati Uniti, non sia tra quelli ai quali è interdetta l’entrata in Italia. Una svista?
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