Clandestini, sbarchi a raffica sulle coste, Bellanova: “tutto bene”

Nelle ultime ore sono sbarcati centinaia di migranti sulle coste di più parti d’Italia. Dalle coste siciliane, con maggiore concentrazione a Lampedusa, fino a quelle del territorio di Sulcis in Sardegna.

Abbinare la sanatoria tanto voluta dalla ministra Bellanova per contrastare il caporalato, agli sbarchi di clandestini, non è del tutto corretto. Ma neppure sbagliato, perchè – lo dicono i dati – i clandestini sono ritornati in massa a viaggiare verso l’Italia, dopo l’annuncio della nuova legge.

E poco importa se la sanatoria è precisa e tende a regolarizzare solo i migranti già presenti in Italia: per gli scafisti che lucrano anche sull’ignoranza, tanto è bastato per rimettersi a lavoro.

E se ci aggiungiamo che Conte ha promesso di cancellare i decreti sicurezza di Salvini, ecco che la frittata è pronta per essere gustata.

Ma ha un gusto amaro, perchè il fenomeno sbarchi sta diventando di proporzioni preoccupanti. Non c’è pace per le coste italiane prese d’assalto nelle ultime ore da una serie di sbarchi di migranti.

Da Lampedusa alle coste siciliane in genere, fino a quelle del territorio di Sulcis in Sardegna, si sta assistendo ad un notevole flusso di arrivi agevolato anche dalle attività delle Ong.

Clandestini, sbarchi a raffica: il lavoro incessante delle Ong

Clandestini, sbarchi a raffica: Bellanova difende il suo ‘giocattolo’

Vede il bicchiere mezzo pieno Teresa Bellanova, ministro per le Politiche agricole. Ottimismo manifestato forse per nascondere il flop clamoroso di un provvedimento che era stato presentato, tra lacrime che hanno fatto discutere, come una riforma necessaria, inevitabile ed epocale.

Una riforma che, a fronte delle 600 mila domande di regolarizzazione che il governo auspicava, vede ad oggi poco più del 10% di richieste, e pochissime di braccianti agricoli ai quali  più di tutti era rivolta la legge.

“Questa norma costruisce condizioni per la giustizia sociale: quale che sia il risultato, non sarà mai un flop. Fosse anche una sola la persona che viene strappata all’invisibilità e a condizioni di lavoro oscene, lo considero comunque un successo. Per me è sempre stato chiaro: mai con la mafia dei caporali”, ha dichiarato la Bellanova

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