Alex Zanardi: “l’ipotesi estrema che non si risvegli più”, i danni causati

Dopo l’operazione i medici hanno chiarito la situazione sulle condizioni di Alex Zanardi. Per il momento il paziente è stabile.

Alex Zanardi (fonte gettyimages)
Alex Zanardi (fonte gettyimages)

Il pilota il 19 giugno è rimasto vittima di un incidente autostradale. La sua storia già nel 2001, in seguito al primo incidente che gli ha causato la perdita delle gambe, ha emozionato tutti.

Ora il mondo dello sport e non solo si è stretto intorno alla famiglia del paraciclista, nella speranza che Alex riesca a vincere anche questa battaglia.

Subito dopo l’impatto avvenuto durante una staffetta di beneficenza in handbike sulla Statale 146 a Pienza, Zanardi è stato trasportato d’urgenza al policlinico le Scotte di Siena dove è stato operato.

Fino ad adesso i chirurghi non si sono espressi sulle sue condizioni, ma oggi hanno rilasciato tutti gli aggiornamenti sui danni causati dall’incidente.

Innanzitutto, il neurochirurgo, il dottor Giuseppe Oliveri, che ha operato il pilota ha confermato che l’intervento è riuscito, ma che le condizioni dell’atleta “rimagono molto gravi”.

Alex Zanardi: i chirurghi chiariscono tutti i danni causati dall’incidente

Alex Zanardi (fonte gettyimages)
Alex Zanardi (fonte gettyimages)

Il neurochirugo ha riportato che il campione “è arrivato con un trauma cranico facciale importante, aveva due ossa frontali fratturate con affondamento delle stesse più quello che chiamiamo ‘fracasso facciale’, cioè tutte le ossa della faccia rotte. È stato operato per rattoppare la situazione”.

Per il momento le condizioni del paraciclista bolognese sono ottimali per consentire a chirurghi e medici di fornirgli tutte le cure:

“Tutti i numeri sono buoni, ovviamente neurologicamente in questo momento non è valutabile pur rimanendo la situazione tanto grave, ma è un malato che vale la pena di curare. Il quadro neurologico lo vedremo a distanza, quando si sveglierà. I miglioramenti, in questi casi, si vedono nel tempo, i peggioramenti possono essere repentini”

Subito dopo l’intervento, il pilota è stato sottoposto ad una Tac per monitorare costantemente la sua “pressione intracranica”.

Infine Sabino Scolletta, responsabile della Rianimazione dell’ospedale ha aggiunto:

“C’è una situazione importante dal punto di vista del danno cerebrale, purtroppo il quadro neurologico è molto grave e incerto. Potrebbe instabilizzarsi da un momento all’altro, quindi potrebbero esserci dei peggioramenti, ma al momento, la stabilità esclude questa ipotesi. Le condizioni stabili sono sicuramente un buon segno da un punto di vista diagnostico e di questo siamo soddisfatti”

Francesco Di Meco: le ultime parole del neurochirurgo

Le parole del neurochirurgo: “di fracassi facciali ne ho visti diversi nella mia carriera, ma si va dal trauma lieve a quello molto complesso che richiede interventi di chirurgia ricostruttivi”. Però c’è anche danno cerebrale. “E qui non c’è limite alla sua entità”, sostiene Di Meco. Ma al momento non si possono ancora valutare i danni? “Mentre tac o risonanza riescono a far emergere un focolaio emorragico, gli esami diagnostici più sofisticati non sempre riescono a rilevare i cosiddetti microdanni», afferma.

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