Soumahoro e i decreti Salvini: “vogliamo che vengano eliminati”

La sardina Jasmine Cristallo si unisce allo sciopero della fame del sindacalista Aboubakar Soumahoro. Che cosa chiede il rappresentnate Usb.

A Aboubakar Soumahoro non basta la sanatoria vuluta dalla ministra Bellanova. Il sindacalista Usb vuole molto di più e lo ha chiesto direttamente a Conte durante gli Stati generali.

Soumahoro si era incatenato per otto ore davanti a Villa Pamphili prima di riuscire ad avere audizione con il premier. Alla protesta si era unita la sardina Jasmine Cristallo che si è messa in sciopero della fame.

A Conte Gualtieri e Catalfo, il sindacalista delle Usb ha portato le richieste del popolo degli immigrati invisibili: regolarizzazione per emergenza sanitaria di tutti i migranti irregolari presenti sul territorio italiano, nuove politiche migratorie, cancellazione dei decreti sicurezza e gli accordi con la Libia.

Infine: riformare la filiera agricola che arriva alla grande distribuzione che favorisce il caporalato. Sono le richieste del popolo dei braccianti agricoli immigrati che Aboubakar Soumahoro ha portato a Roma “Servono atti concreti”, la sua dichiarazione.

Al suo fianco le Sardine: “Torniamo a dialogare, torniamo umani, torniamo a fare politica tutti insieme. Se non siamo capaci di aggregarci intorno a un simbolo, aggreghiamoci intorno a un’idea. Gli invisibili saranno visibili, non con le parole ma con i fatti”.

Aboubakar Soumahoro, le proposte

Tre i punti sui quali sono concentrate le proteste del leader degli ‘invisibili’: filiera agricola, lavoro e immigrazione.

Il sindacato propone al governo di introdurre la cosiddetta “patente del cibo, un documento che certifichi al consumatore che il cibo che sta acquistando sia “eticamente sano”, che non sia stato prodotto sfruttando braccianti e piccoli agricoltori attraverso il fenomeno del caporalato.

Il secondo punto è legato al decreto rilancio. Come già accaduto nello sciopero che si è tenuto a Foggia il 21 maggio scorso, Soumahoro chiede che venga allargata la platea di beneficiari di questo provvedimento – che finora ha riguardato ben pochi migranti – e che la regolarizzazione venga fatta principalmente per motivi sanitari.

Tra le altre richieste c’è anche quella che il permesso di soggiorno sia convertibile per l’attività lavorativa.

Ultimo punto: il sindacalista invita l’esecutivo a cancellare gli accordi libici e decreti di sicurezza e a concedere la cittadinanza agli stranieri nati in Italia. Ed è proprio il punto dove il premier Conte, durante il colloquio con Soumahoro, si è mostrato più cauto.

A febbraio, il governo ha rinnovato l’accordo con il governo libico di Fayez al Serraj per gestire la partenza di migranti dal Nord Africa. A causa di quest’intesa chi cerca di raggiungere l’Europa viene trattenuto in alcuni centri libici, subendo violenze fisiche e psicologiche.

I decreti sicurezza, leggi volutI dall’ex ministro dell’interno Matteo Salvini, hanno introdotto nel 2018 l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, fondi per il rimpatrio dei migranti irregolari e notevoli limitazioni per il soccorso in mare dei migranti. “Il governo ci ha detto che vuole riformare queste leggi, mentre noi vogliamo che vengano eliminate”, ha spiegato Soumahoro.

La risposta di Matteo Salvini: “secondo voi faranno mai uno sciopero della fame per i diritti dei milioni di italiani che hanno perso il lavoro, che attendono ancora la cassa integrazione o che hanno chiuso definitivamente il negozio?”

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