Il rapimento di Maddie McCann: inizio e fine di una tragedia

Il rapimento di Maddie McCann, nonostante siano passati 13 anni, lascia ancora con il fiato sospeso. La storia dall’inizio alla fine cela qualcosa di oscuro.

Maddie McCann (fonte Instagram @madeleinemccmissing)
Maddie McCann (fonte Instagram @madeleinemccmissing)

La storia di Maddie McCann è da circa 13 anni che lascia un vuoto fatto di speranza e di dolore. Katy e Gerry McCann, i genitori della piccola, non si sono mai dati per vinti e in questi lunghi anni hanno cercato in tutti i modi di ritrovare la loro bambina che ritengono sia ancora viva.

La polizia, però, su questo aspetto è stata categorica: Maddie non è più in vita. Ma intorno a questa storia ci sono luci e ombre che necessitano ancora una spiegazione.

Il dato di fatto è che la piccola Maddie nel lontano 2007 scompare a Praia da Luz, mentre era in vacanza con i due fratellini e i genitori. Da quel giorno non si hanno più notizie.

Ma cosa è successo davvero a Maddie?

Maddie McCann, la storia

Kate e Gerry McCann (fonte Instagram @madeleinemccmissing)
Katy e Gerry McCann (fonte Instagram @madeleinemccmissing)

Nonostante la sua tragicità, la storia è molto semplice e si consuma tutta le nel giro di una notte. La famiglia McCann era in vacanza con i tre figli piccoli nella località balneare Praia da Luz in Algarve e risiedeva nel residence Ocean Club.

La sera di giovedì 3 maggio 2007, Katy e Gerry si concedono una cena tra amici, lasciando i tre bambini soli in camera a dormire. Il ristorante distava solo 50 metri dal residence e ogni venti minuti, un membro della compagnia andava a controllare i piccoli.

Ad accorgersi della scomparsa di Maddie è stata proprio Katy che, entrando nella stanza non ha più trovato la bambina, mentre i suoi fratellini, Sean e Amelie, erano ancora lì.

Immediatamente i due genitori denunciano la scomparsa. La polizia apre le indagini e i primi sospattati a finire sul libro degli indagati sono proprio mamma Kate e papà Gerry: accusati di aver insabbiato la morte della bambina con la sua scomparsa. I due, però, fin da principio si dichiarano innocenti e a lungo hanno dovuto lottare per dimostrare la verità.

Nel frattempo le indagini continuano e la polizia individua una serie di sospettati che si scoprono poi innocenti. Robert Murat è uno di questi, la sua vita è stata sconvolta solo perché in quei giorni trepidanti, si è offerto per dare una mano. Dopo essere stato scagionato si è preso 600 mila sterline di risarcimento.

Altro indagato, poi rilasciato è Sergey Malinka, a cui è stata bruciata la macchina, con a fianco una scritta rossa che diceva fala “parla”. L’uomo era finito nel mirino della polizia per avere, qualche giorno prima, riparato il computer di Murat. Anche lui successivamente è stato dichiarato innocente.

Per quanto riguarda gli altri colpevoli esiste solo un identikit abbozzato: c’è chi ha i capelli lisci con la riga da una parte, chi i baffi e i capelli lunghi, chi il viso glabro e le lentiggini. Un testimone ha affermato di aver visto un uomo con un camice da chirurgo e una donna vestita di viola, appostati davanti al residence e fissarlo: “Stava ferma davanti all’edificio in cui sparì Maddie e lo fissava senza dire o fare niente. Non l’ho mai vista prima e non l’ho più vista dopo”.

Con grande probabilità il testimone era solo alla ricerca di un pò di visibilità.

Anche Netflix si è appassionato al caso, producendo una miniserie di otto puntate in cui si arriva ad una conclusione felice: cioè che la bimba è stata rapita su commessione e consegnata ad una coppia di milionari desiderosi di crescere un bambino. Durante il documentario, l’investigatore privato Julian Peribañez è stato molto chiaro sulla faccenda: “Per me rimangono soltanto due ipotesi. O la bimba è stata presa da un individuo solitario; oppure da un gruppo di più persone”.

In ogni caso in questi lunghi anni l’inchiesta sulla piccola Maddie è costata 12 milioni di sterline e a Scotland Yard sono custoditi circa 40 mila documenti che parlano del caso.

Maddie McCann, la morte

Maddie McCann (fonte Instagram @chica_netflix)
Maddie McCann (fonte Instagram @chica_netflix)

Nelle ultime settimane l’inchiesta è ritornata ad essere di grande attenzione per la stampa. Infatti pare che la polizia tedesca abbia individuato nella persona di Christian Brueckner, l’autore dell’omicidio di Maddie.

Christian Stefan Brueckner è nato il 7 dicembre di 43 anni fa a Wurzburg. Senza fissa dimora, da due anni è in carcere in Germania con l’accusa di spaccio di droga e per aver violentato un’anziana turista americana. Ma oltre a questo ha una serie di condanne per pedofilia, pedopornografia e furto.

La prima condanna scontata risale a quando Brueckner  aveva solo 17 anni, perché accusato di abusi sessuali su una bambina. Dopo aver scontato la condanna, l’uomo si rifugia in Portogallo, qui si fidanza con una ragazza inglese che è stata la chiave per arrivare a lui.

La donna, infatti, ha confessato che qualche giorno prima della sparizione della piccola Maddie, Brueckner le avvrebbe confidato: “Ho un lavoro orribile da fare a Praia da Luz. È qualcosa che devo fare e che cambierà la mia vita. Non mi vedrai per un pò”. Da quel giorno i due non si sono più visti.

Da ciò il procuratore tedesco Hans Christian Wolters sostiene di avere prove concrete sulla colpevolezza di Christian Brueckner. Per il momento però la polizia si riserva di non rilasciare nessuna informazione aggiuntiva: “Ma non possiamo dire di più, perché è più importante inchiodare il colpevole piuttosto che mettere le nostre carte sul tavolo”.

Madaline McCann, oggi

Da ciò che la polizia tedesca ha dichiarato Christian Brueckner è il colpevole. I genitori di Maddie hanno dichirato di non aver ricevuto ancora nulla dal dipartimento tedesco e fino a quando non avranno delle prove concrete, riterranno la loro bambina in vita.

Per il momento rimane il dolore di due genitori, che inizialmente sospettati, ora si stringono nella speranza di trovare viva la loro piccola Maddie.

Il caso ha avuto una risonanza tale perché si avvicina a tante famiglie. Nel mondo in un solo anno scompaiono all’incirca un milione di bambini, 250 mila dei quali solo in Europa.

Inoltre in Italia nel 2004, un’altra bambina Denise Pipitone scompariva nel nulla a Mazzara del Vallo. Le due vicende molto simili tra loro, hanno un comune denominatore il dolore di due genitori a cui è stata negata la possibilità di veder crescere le loro bambine

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