Evasione a Rebibbia, Salvini: “non ditelo a Bonafede sennò si offende”

Due detenuti sono evasi dal carcere di Rebibbia nel modo più tradizionale che la storia e la cinematografia ci hanno sempre tramandato. 

Chi credeva potesse succedere solo nei film e nei romanzi, dovrà ricredersi. Evadere da un carcere semplicemente calandosi con un lenzuolo è possibile. E’ successo a Rebibbia.

Due uomini hanno dapprima scavalcato un muro di cinta poi si sono calati con una corda costruita con le lenzuola. Orab è ad un 46enne croato e un 40enne nato a Olbia, entrambi di origini nomadi.

I due evasi, Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic, avrebbero segato le sbarre della cella per poi calarsi nel cortile con una corda e scavalcare il muro di cinta. L’evasione sarebbe avvenuta la notte scorsa, ma l’allarme è scattato incompresibilmente solo a mezzogiorno.

I due si trovavano in carcere per reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione. Sono in corso ricerche della polizia in particolare nelle zone limitrofe ma anche nei campi nomadi, nelle stazioni e negli aeroporti.

«I due rom evasi dal carcere di Rebibbia questa mattina sarebbero stati favoriti dal probabile mancato funzionamento del sistema anti-scavalcamento e dal fatto che non ci sono le sentinelle della Polizia Penitenziaria sul muro di cinta. Un fatto grave, che è conseguenza di una sottovalutazione degli allarmi lanciati dal Sappe negli ultimi giorni».

Queste le dichiarazioni a caldo del segretario generale del sindacato, Donato Capece, commentando l’evasione «conseguenza dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari e delle carenze di organico della Polizia Penitenziaria, che ha 7mila agenti in meno.

Non più tardi dello scorso 28 maggio, avevamo indirizzato ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria nazionale e del Lazio una dettagliata nota proprio sulle criticità della Casa di reclusione di Rebibbia».

Sull’episodio è intervenuto anche il segretario della Lega, Matteo Salvini: “dopo le rivolte e le scarcerazioni dei mafiosi, ora le evasioni notturne, ma non ditelo a Bonafede, sennò si offende”.

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