Solinas contro Sala: “ma chi si credono di essere i milanesi?”

Il presidente della Sardegna insiste: qui non entra nessuno. Poi se la prende con il sindaco di Milano, Sala. E con il governo.

La Sardegna è già una delle mete preferite nei sogni degli italiani che dal 3 giugno torneranno a viaggiare in tutta Italia. Christian Solinas lo sa bene, ecco perchè vuole essere cauto.

“Chi arriva senza certificato dal mio punto di vista non può imbarcarsi in partenza, quindi non arriva in Sardegna” – sembra essere il punto fermo del governatore della Sardegna.

Bisogna bilanciare tutto col diritto alla salute, che non si può aggirare. Altrimenti a questo punto sarebbe stato incostituzionale anche tenere chiusi in casa i cittadini per mesi”.

La polemica con il sindaco di Milano

“Una polemica che non serve a nessuno – dichiara Solinas in un’intervista a La Stampa -, una discussione da salotto radical chic che dimostra una presunta supremazia che nei fatti non c’è.

“Non è accettabile che chi ha sottovalutato la portata della pandemia fin dall’inizio, baloccandosi in ideologici aperitivi pubblici contro la paura, assurga oggi al ruolo di censore delle cautele altrui”. 

I sardi hanno costruito con la loro fatica le proprie fortune, Sala non può cancellare la storia a suo piacimento”.

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Poi il governatore apre le braccia ai tanti lombardi che passano le vacanze sull’Isola: “I sentimenti comuni che ci legano non possono essere messi in discussione da discussioni improvvide, Sala ha voluto creare un conflitto che non esiste.

Nessuno in Sardegna ha parlato di milanesi, la certificazione deve essere richiesta a tutti”. “La sicurezza sanitaria è uno dei principali fattori che influenzano le scelte della vacanza, chiediamo solo una cautela in più”.

“Ce ne ricorderemo” ha detto Sala

Il presidente sardo se la prende con alcune dichiarazioni del sindaco di Milano Beppe Sala: “Qui si legge tutta la superficialità salottiera di chi si attribuisce una superiorità autoreferenziale tale da formulare giudizi ed emettere più o meno velate minacce (“ce ne ricorderemo”).

Io – continua – non ho mai parlato di improbabili patenti di immunità, ma più semplicemente ho osservato che dopo la grande paura per una pandemia — che non è purtroppo finita — uno dei driver principali nella scelta della destinazione, per chi vorrà fare una vacanza, sarà certamente la sicurezza sanitaria.

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“È per questo che nel 2020 vogliamo offrire – conclude Solinas – oltre alle ben note bellezze paesaggistiche e ambientali dell’Isola, ai suoi valori culturali e delle sue tradizioni materiali ed immateriali, un plus legato alla elevata soglia di sicurezza sanitaria per tutti i turisti e le loro famiglie, che consenta loro un soggiorno in tutta serenità.

Per realizzare tutto ciò abbiamo adottato in questi mesi misure importanti di contenimento del contagio, tanto da essere la regione con la minore circolazione virale. Ora, chiediamo a chiunque voglia venire in Sardegna, da ovunque provenga, una piccola cautela in più nell’interesse di tutti: un semplice certificato che attesti al momento della partenza di non essere positivi al Covid-19″.

 

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