Fase 2: autocertificazione, cosa cambia dal 18 maggio? Ecco le novità principali

La Fase 2 entra nel vivo: il Governo sta ponderando la riapertura di diversi esercizi commerciali. Maggiore libertà di movimento all’interno delle regionicontrolli autocertificazione fase 2 18 maggio

Lunedì 18 maggio 2020 potrebbe essere una data storica per l’Italia. Con tutta probabilità ci saranno nuovi allentamenti per quanto concerne l’emergenza coronavirus, che dovrebbe favorire le categorie di lavoratori finora “penalizzate”. L’incoraggiante calo dei contagi lascia presagire la riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, i quali naturalmente dovranno attenersi ad un particolare protocollo di sicurezza.

Ma non solo. I cittadini potranno godere di una maggiore libertà nei loro spostamenti, anche se rimarrà il limite regionale, almeno fino al 1 giugno (a patto che la situazione resti n. Probabile l’abolizione dell’autocertificazione, spazio agli incontri con gli amici e alla possibilità di raggiungere le seconde case all’interno della regione di residenza. Per l’ufficialità però si attende la firma del prossimo Dpcm, al cui interno dovrebbero essere contenute le disposizioni di cui sopra.

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Fase 2: riapertura bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici

Ristorante
Fonte Facebook

Una delle notizie più attese e discusse è quella riguardante la riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici. Ovviamente il tutto dovrà essere fatto con massima cautela e ogni regione in base alla gravità della situazione avrà delle disposizioni specifiche a cui attenersi in particolar modo sulle tematiche distanziamento sociale ed igiene. In caso di nuovo incremento di persone contagiate da Covid-19 potranno essere disposte nuove chiusure. Dunque, ottimismo si, ma senza voli pindarici.

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Addio autocertificazione all’interno della stessa regione

L’altra buona nuova riguarda la “quasi abolizione” dell’autocertificazione. Dunque, niente più giustificazione per le uscite che non sono legate strettamente a necessità primarie all’interno del proprio territorio regionale. Per il lavoro invece potrebbe bastare il tesserino o un’adeguata documentazione fornita dal proprio datore. Rimane però il dubbio sull’utilizzo dell’autocertificazione per poter accedere ad altre regioni, ma su questo punto bisognerà pazientare e capire se e dove si potrà realmente andare. Il discorso è ancora prematuro al momento. I bollettini medici dei prossimi giorni saranno la cartina al tornasole in grado di svelare il possibile raggio d’azione.

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