Negli ultimi anni siamo diventanti maniaci dell’alimentazione e ovviamente i falsi miti dilagano, ma dov’è finisce la verità e comincia la menzogna?
Anche se nel corso degli anni diversi scienziati ci hanno fatto notare i diversi falsi miti da sfatare sull’alimentazione, spesso ci ostiniamo a credere a credere ai diversi ciarlatano che promettono miracoli e che ci spiegano cosa mangiare e cosa no: ecco a cosa fare attenzione.
Un esempio che ci può aiutare a capire qual è un falso mito è: la buccia di mela ha più vitamine del frutto stesso. L’affermazione è del tutto sbagliata, infatti, non vi è alcuna prova che lo dimostri.
Un’altro bufala è che se si soffre di anemia, questa può essere “curata” se mangiamo molti spinaci. Nemmeno questo, secondo evidenze scientifiche, è vero. Inoltre, molto spesso, utilizziamo lo zucchero di canna al posto di quello comune bianco perché siamo convinti faccia meno male; la verità è che non vi è alcuna prova che sia vero.
Insomma, prima di fidarci di tutto quello che leggiamo dovremmo accertarci che sia vero e soprattutto scientificamente provato.
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Alimentazione e miti da sfatare: la risposta ci arriva dalla scienza
L’alimentazione è un argomento molto delicato e spesso, per provare nuovi sapori o comunque provare a fare più attenzione a quello di cui ci alimentiamo, crediamo a tutto quello che ci viene proposto dalle pubblicità o altro.
Tantissime sono state le pubblicità che, nell’ultimo periodo, sponsorizzano prodotti biologici ma sono davvero migliori di quelli non bio? Quello che promettono gli alimenti bio è di non avere sostanze dannose per la nostra salute al loro interno, ma secondo la scienza anche alcuni alimenti che spesso consumiamo (pensiamo alle arance e al basilico) contengono una piccola quantità di molecole cancerogene.
Il glutammato, anche se molti di noi lo ignorano, è uno degli elementi che sta anche in alcuni prodotti che normalmente consumiamo come i pomodori oppure il pesce.
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Inoltre alcuni alimenti ritenuti afrodisiaci, secondo la scienza, non lo sono per niente. Basta pensare alle ostriche ritenute tali da gran parte di noi.