Bonus mobilità 200 euro: come funziona e chi può richiederlo

Il bonus mobilità 200 euro potrebbe essere inserito tra le novità della Fase 2 a maggio. Di cosa si tratta? Qual è la sua finalità? 

In attesa di riscontri ufficiali sono molteplici le misure di sostentamento che il Governo sta ponderando per cercare di dare manforte all’Italia in questa fase particolare. L’attesa maggiore è per il Reddito di Emergenza, che dovrebbe tutelare le persone che non hanno una posizione lavorativa regolare e che non percepiscono il Reddito di Cittadinanza. 

Al vaglio però c’è anche un provvedimento che andrebbe a favorire gli spostamenti dei cittadini in modo sicuro e che al tempo stesso salvaguardi la natura. Si tratta del bonus mobilità di cui ha parlato la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli. Ecco di cosa si tratta e quali obiettivi permetterebbe di raggiungere.

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Bonus mobilità 200 euro, chi può usufruirne?

Nella fattispecie al singolo cittadino verrebbe erogato un buono mobilità pari a 200 euro per poter acquistare biciclette (anche quelle con pedalata assistita) e veicoli elettrici come monopattini, segway e hoverboard). Dunque, un sostegno economico che favorisca l’uso di questi mezzi durante la fase 2, quella in cui si spera di avere risposte positive ed evitare una nuova ondata di contagi. Infatti l’utilizzo dei suddetti strumenti ha come obiettivo quello di coniugare distanziamento sociale (in questo modo ci sarebbero meno persone sui mezzi pubblici), dare una mano alla svolta ecologica e fornire un sostegno alle industrie produttrici del settore.

Il bonus potrebbe essere riservato ai residenti delle città metropolitane e alle aree urbane con più di 60mila abitanti. Ovviamente si tratta di un’ipotesi anche perché bisogna valutare prima quale copertura si potrà effettuare. Per forza di cosa non sarà possibile accontentare tutti.

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In base alle previsioni attuali, il bonus mobilità 200 euro potrebbe riguardare:

• Studenti e giovani under 25 che, a prescindere dal conseguimento della patente di guida, vogliono alternare le varie forme di trasporto. A questi vanno aggiunti anche coloro che non hanno un’automobile di proprietà o che la condividono con i propri genitori;
• Lavoratori e pendolari cittadini che nelle grandi città si recano da casa a lavoro impiegando molto tempo utilizzando i mezzi pubblici;
• Ambientalisti, che dal cibo agli spostamenti hanno a cuore a 360° la cura e il rispetto per l’ambiente;
• Soggetti che temono il contagio da Covid-19 e vogliono cercare di tutelarsi il più possibile attraverso il distanziamento sociale.