Coronavirus, scuole chiuse? Spunta l’ipotesi didattica a distanza

In ben sette regioni d’Italia è stata disposta la chiusura delle scuole a causa del Coronavirus. La didattica a distanza potrebbe essere la soluzione per sopperire all’emergenza

Coronavirus, scuole chiuse
banchi di scuola (Fonte Pixabay)

Lo stravolgimento delle abitudini delle persone per via del Coronavirus è ormai una una realtà ben radicata. Uno degli effetti più eclatanti è la chiusura delle scuole e delle Università in tutte le regioni del Nord Italia ad eccezione della Val d’Aosta.

Anche altre regioni del centro sud hanno richiesto lo stesso provvedimento, in particolar modo Marche e Calabria. Nel primo caso però il premier Conte ha chiesto al presidente della regione di annullare il provvedimento, mentre il secondo caso è ancora al vaglio. La neo presidentessa calabra Jole Santelli in via cautelare ha richiesto la sospensione delle attività scolastiche per una settimana. L’instabilità e l’incertezza che ruotano intorno a questo caso decisamente paradossale, devono per forza di cose portare a delle contromisure. L’istruzione non può fermarsi ancora per molto e a tal proposito, ecco una brillante idea della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina.

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Coronavirus, didattica a distanza la soluzione al problema?

Didattica a distanza
Didattica a distanza (Fonte Pixabay)

Attraverso un post su social network, la Azzolina ha aperto a questa ipotesi, specificando che in una fase storica come questa bisogna dare priorità al diritto alla salute. Al tempo stesso c’è la volontà di garantire il servizio pubblico essenziale per gli studenti e questa frontiera innovativa potrebbe essere molto comoda. Non è da escludere che in futuro si possa optare costantemente su questo strumento, così come già si fa per diversi corsi universitari.

Le altre misure cautelari disposte dal decreto n.6 del governo del 23 febbraio

Naturalmente la chiusura momentanea delle scuole è solo uno dei provvedimenti stabiliti dal governo per sopperire all’allarme Coronavirus. Tra le altre attività vietate ci sono manifestazioni pubbliche, attività commerciali e lavorative (eccetto quelle di pubblica utilità) e qualsiasi tipo di attività ludica. Annullate tutte le prove dei concorsi pubblici in programma a Roma, onde evitare che ci siano flussi di gente che si spostino dal nord al centro Italia.

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