I Negramaro, dopo un periodo di silenzio dalle scene, sono tornati in TV da Fabio Fazio, dove hanno affrontato l’argomento della malattia che ha colpito Lele e parlato del loro documentario
Ospiti della puntata del 22 dicembre scorsi, i Negramaro sono apparsi per la prima volta insieme dopo tanto tempo. La band, capitanata da Giuliano Sangiorni, è stata ospite del talk show condotto da Fabio Fazio (contro il quale si è scagliato Matteo Salvini) tutte le domeniche su Rai 2. In quest’occasione la band si è ripresentata al completo dopo il malore che lo scorso anno aveva colpito Lele Spedicato, facendo temere per la sua salute.
Il gruppo ha parlato del documentario ‘L’anima vista da quì’, in cui la band salentina racconta gli ultimi tre anni, facendo riferimento anche alla vicenda che ha colpito Lele Spedicato. “Quest’uomo com’è tornato è pazzesco. Il dono più grande di quest’anno per la nostra vita che verrà” fa sapere Giuliano Sangiorgi, mentre Lele Spedicato ringrazia tutti i fan che gli hanno manifestato la loro vicinanza e tutti i compagni di viaggio: “La mia cura sono loro, nell’amicizia, nella musica e nella vita. Il mio applauso a loro”.
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E a proposito del documentario ‘L’anima vista da qui’, Sangiorgi lo descrive come “La testimonianza di grandi amici che si vogliono bene e che attraversano, a prescindere dai successi, la vita e tutto quello che comporta e restano insieme“. A questo punto Danilo aggiunge alcune considerazioni sull’evanescenza della vita e su come un evento improvviso possa cambiare tutte le prospettive: “Sì, ti cambia un po’ le prospettive, la percezione del presente. Ti rendi conto di quanto tutto sia effettivamente instabile […] La vita è fatta di tantissime cose belle e brutte, bisogna solo accettarle e prenderle. La differenza sta nel come reagisci davanti a ciò che la vita ti prospetta”.
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Alla fine è Lele a parlare di come ha dovuto affrontare il suo percorso riabilitativo dopo l’emorragia cerebrale che lo aveva colpito: “C’è stato un reset totale, ho dovuto ricominciare, è stata una vera e propria rinascita. Ho dovuto ricominciare a camminare e fare quei piccoli gesti quotidiani che si fanno senza pensare e quando non puoi farli più ti rendi conto dell’importanza e della grandezza che un piccolo gesto ha. Anche prendere un bicchiere d’acqua e portarlo alla bocca per bere”.
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