Gerry Scotti, noto presentatore televisivo, nei giorni scorsi è stato ospite nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo. Il conduttore lombardo ha così potuto parlare in anteprima del suo nuovo game show che prenderà il via proprio oggi lunedì 18 novembre 2019 al posto di Caduta libera.
“Conto alla rovescia è un’elegantissima bomboniera, un salotto tra amici, dallo scorrere del tempo al montepremi, tutto è davanti agli occhi del pubblico. È più gioco, più quiz” ha dichiarato il presentatore molto emozionato per l’inizio di questa nuova avventura.
Un nuovo programma incentrato sui quiz, lui che da anni ha intrattenuto milioni di telespettatori con il suo storico “Chi vuol essere milionario”. Per lui un nuovo inizio in quella che resta sua specialità acquisita negli anni di trasmissioni sulle reti Mediaset.
Nel corso della puntata di Verissimo poi il conduttore si è profondamente commosso, quasi in lacrime per un’episodio legato al figlio.
Passando infatti ad alcune vicende della sua vita privata, il conduttore c’è stata una grande commozione quando ha parlato del figlio Edoardo. Quale il motivo? Sembra che qualche mese fa il figlio abbia avuto un incidente in moto piuttosto grave. Ma per fortuna ne è uscito come racconta lo stesso presentatore.
“Si è ripreso quasi completamente, diciamo che è al 95%. Lui è stato vittima perché con la moto devi stare attento, ma se gli altri ti vengono addosso. Ho avuto tanta paura, avevo questa paranoia da quando a 14 anni gli comprammo il motorino”.
“C’era andata bene fino a pochi mesi fa, ora Edoardo ha approfittato della convalescenza per diventare sommelier: il vino è una passione che condividiamo”.
Una situazione che ha evidentemente molto provato Gerry che non nasconde tutta la sua commozione nel raccontare l’incidente che ha colpito suo figlio Eduardo. Commozione che viene superata poi quando si percepisce che la situazione un poco alla volta sembra stia tornando alla normalità.
Queste le dichiarazioni rilasciate dal conduttore a Verissimo durante l’intervista di Silvia Toffanin. Scotti ha parlato con molta commozione, come detto anche con le lacrime agli occhi. Poi lo stesso ha aggiunto di non augurare certe situazioni a nessuno.
“Non lo auguro a nessuno. A chi si può augurare una cosa del genere? Dal primo giorno quando gli ho regalato il motorino a 14 anni la paranoia che ho avuto era quella lì e mi è andata bene per 13 anni”.
Gerry Scotti ha così sottolineato nel finale dell’intervista tutte le sue ansie e le paure, quelle che accomunano tutti i genitori che vedono i loro figli alla guida di una moto. Ma anche di uno scooter o di una macchina. “Per come è andata siamo stati fortunati”, ha concluso poi il conduttore.
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