Romano Prodi: “Italia Viva? Bellissimo nome per uno yogurt”

L’ex Premier Romano Prodi, tra i padri nobili del centrosinistra, ironizza sul movimento renziano: “Italia Viva? Bellissimo nome per uno yogurt

Ieri è stata annunciata la costituzione del gruppo di Italia Viva, la nuova creatura politica di Renzi dopo l’addio al Pd, alla Camera dei Deputati con 25 transfughi dem mentre al Senato, per aggirare la norma del relativo regolamento che vieta la costituzione di un gruppo autonomo a chi non si è presentato alle elezioni, è stato dato vita al gruppo Psi-Italia Viva grazie al leader socialista Riccardo Nencini che ha prestato al drappello di 13 senatori renziani (più lo stesso Nencini e l’ex forzista Donatella Conzatti) il simbolo del proprio partito senza il quale non sarebbe stato possibile la formazione del gruppo autonomo. Insomma, tutto sembra procedere secondo la road map tracciata da Renzi che ha preannunciato che la presentazione del sito e soprattutto del simbolo del nuovo movimento avverrà in occasione della convention dei renziani alla “Leopolda“. Tuttavia, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la stoccata di Romano Prodi, ex Premier, ex Presidente della Commissione Europea e soprattutto uno dei padri nobili del centrosinistra, che ha così bollato il nuovo movimento renziano: “Italia Viva? Bellissimo nome per uno yogurt“.

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Romano Prodi: “Italia Viva? Scade come uno yogurt

Nel colloquio con il quotidiano “La Repubblica” l’ex Premier, dopo una disamina del quadro politico dominato, a suo dire, dai personalismi che pur avendo sempre connotato la scena politica oggi sono così esasperati da rischiare il ridicolo, ritornando su “Italia Viva” ha rincarato la dose rimarcando come per definizione uno yogurt abbia una scadenza ravvicinata. Uscendo fuor di metafora, il fondatore dell’Ulivo non preconizza, quindi, una lunga vita al movimento di Renzi al quale, tra l’altro, rimprovera la tempistica, prevedibile sì ma pur sempre inspiegabile in quanto “non si può operare per costruire un governo e immediatamente metterci un’ipoteca“.

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