Esplosione nucleare Russia: la colpa è di un test missilistico fallito

L’esplosione nucleare in Russia che ha ucciso cinque persone la scorsa settimana sul Mar Bianco ha coinvolto un piccolo reattore nucleare ed è avvenuta in seguito ad un fallito test missilistico, secondo un alto funzionario dell’istituto dove hanno lavorato i cinque che erano scienziati.

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Esplosione

L’istituto sta lavorando a fonti di energia su piccola scala, che utilizzano “materiali radioattivi, compresi materiali fissili e radioisotopici”, per il Ministero della Difesa e usi civili, ha affermato Vyacheslav Soloviev, direttore scientifico dell’istituto in un video mostrato da una TV locale.

L’esplosione è avvenuta l’8 agosto durante un test di un missile che ha usato “fonti di energia da isotopi” su una piattaforma off-shore nella regione di Arkhangelsk in prossimità del Circolo Polare Artico.

Inizialmente il Ministero della Difesa aveva riferito di aver testato un motore missilistico alimentato a liquido senza menzionare l’elemento nucleare.

Secondo Bloomberg, l’esplosione ha causato un breve picco di radiazioni nella vicina città portuale di Severodvinsk, secondo una dichiarazione sul sito Web dell’amministrazione locale che è stata successivamente rimossa. L’esercito russo ha affermato che i livelli di radiazione erano normali, ma ha rivelato alcuni dettagli sull’incidente.

La Norvegia ha dichiarato di aver intensificato il monitoraggio delle radiazioni dopo l’incidente ma non ha rilevato nulla di anormale.

Incedente nucleare Russia: le ipotesi dei media

I media russi hanno ipotizzato che l’ arma sottoposta a test fosse l’SSC-X-9 Skyfall, noto in Russia come Burevestnik, un missile da crociera a propulsione nucleare che il presidente Vladimir Putin ha presentato al mondo in un breve segmento animato l’anno scorso.

La marina russa ha subito numerosi incidenti di alto profilo nel corso degli anni. A luglio, 14 marinai sono morti in un incendio a bordo di un sottomarino a propulsione nucleare nel Mare di Barents.

Il peggior disastro navale post-sovietico della Russia si verificò sempre nel Mare di Barents, quando 118 membri dell’equipaggio morirono sul sottomarino nucleare di Kursk che affondò dopo un’esplosione nell’agosto 2000.

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T.F.

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