Mafia, caccia ai fiancheggiatori del boss latitante Messina Denaro

ragusa poliziotto spara moglie
(Getty Images)

Duro colpo inferto alla rete di favoreggiatori della latitanza del boss della mafia trapanese Matteo Messina Denato: 19 le persone indagate

Si stringe il cerchio attorno alla rete di fiancheggiatori che favoriscono la latitanza della primula rossa della mafia, il boss Matteo Messina Denaro, al primo posto nell’elenco dei superlatitanti. Perquisizioni a Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna e Campobello di Mazara, nel Trapanese, feudi del superlatitante, a carico di presunti complici di Matteo Messina Denaro allo scopo di raccogliere elementi utili alla sua cattura. Le persone indagate sono 19. L’operazione, condotta dalla Polizia e coordinata dalla Dda di Palermo, finalizzata a disarticolare il  sistema di protezione che finora ha reso vano ogni tentativo di snidare il boss della mafia trapanese, vede impegnati 130 agenti del Servizio centrale operativo di Roma e delle Squadre Mobili di Palermo e Trapani.

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Mafia, caccia ai fiancheggiatori del boss latitante Messina Denaro. Domenica a Castelvetrano una delegazione della Commissione Antimafia

Documenti e materiali definiti interessanti sono stati sequestrati nelle abitazioni di alcuni degli indagati. Ancora una volta si conferma come la latitanza del boss Matteo Messina Denaro sia coperta da soggetti appartenenti alla cosiddetta area grigia di Cosa nostra: infatti, nel mirino degli inquirenti, sono finiti “vecchie conoscenze“, professionisti, politici  ed uomini d’onore ritenuti contigui, e per questo già condannati, al boss latitante. Negli ultimi anni la Dda del capoluogo ha messo a segno una serie di blitz che hanno sgominato la rete dei favoreggiatori più stretti di Messina Denaro, che ha fatto perdere le proprie tracce dal 1993, come diversi familiari del padrino, due cognati sono attualmente detenuti in regime di carcere duro, e imprenditori che, secondo gli investigatori, ne avrebbero foraggiato la latitanza come, ad esempio, Vito Nicastri, re dell’eolico, la cui vicenda processuale si intreccia con quella che vede coinvolto l’ex sottosegretario leghista Armando Siri. Domenica prossima proprio a Castelvetrano arriverà una delegazione della Commissione Nazionale Antimafia guidata dal suo Presidente, il senatore pentastellato Nicola Morra.

 

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