Una nuova offensiva contro Huawei negli Stati Uniti: dopo Google che ha revocato la licenza per il sistema Android, Intel e Qualcomm congelano le forniture dei chip
Dopo Google che ha revocato la licenza per il sistema Android, negli States, nella notte (ora italiana) tra domenica e lunedì, è stata lanciata una nuovo offensiva contro Huawei e il governo cinese: anche società del calibro di Intel, Qualcomm e Xilinx avrebbero chiuso i rapporti fino a data da destinarsi con il colosso cinese. Altre società dunque seguano quanto fatto da Google/Alphabet.
In seguito all’ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti, che ha vietato alle aziende statunitensi di avere relazioni commerciali con Huawei per motivi di sicurezza nazionale, i colossi tecnologici statunutensi si sono adeguati creando così notevoli difficoltà per la società cinese.
Mesi fa, gli smartphone del secondo produttore al mondo furono caldamente sconsigliati ai dipendenti governativi statunitensi e poco dopo i dispositivi erano introvabili sul mercato americano. I rapporti tra l’amministrazione Trump, Huawei e il governo cinese hanno avuto poi “alti e bassi” ma non sono più tornati a essere veramente pacifici. Nelle ultime ore però la tensione è aumentata ulteriormente.
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Anche le società statunitensi Intel, Qualcomm e Xilinx seguono quanto fatto da Google e interrompono i rapporti con il colosso cinese Huawei, dopo l’ordine esecutivo del presidente Trump.
Si tratta di una mossa politica e commerciale molto pesante che potrebbe avere ripercussioni non solo sui mercati azionari. Huawei (e il governo cinese) potrebbero così dover necessariamente trattare con l’amministrazione Trump per evitare di perdere fornitori fondamentali per i propri prodotti.
A seguito di tale decisione, Huawei dovrebbe avere accesso soltanto alla versione open-source di Android, che ha aggiornamenti limitati e soprattutto non tempestivi del sistema operativo. Una grossa limitazione che riguarda tutti i possessori di smartphone Huawei, compresi quelli già sul mercato, Inoltre, i prossimi smartphone Huawei così come quelli della controllata Honor, non supporterebbero numerose app e funzionalità ritenute indispensabili, tra cui YouTube, Gmail e lo store Google Play.
L’unica alternativa per Huawei, che già offre servizi di storage cloud ai propri utenti, sarebbe quella di realizzare un proprio sistema operativo, che è del resto già allo studio, ma dovrebbe poi convincere milioni di sviluppatori a scrivere app compatibili, e ancor più utenti a utilizzarle.
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